L’head coach multicolor ha parlato al termine del match vinto a Monigo
Michael Bradley, capo allenatore delle Zebre Rugby, a margine del successo dei suoi a Monigo, nella prima gara di Pro14 dopo la lunga sosta, è contento per diversi aspetti del gioco del team ducale. La sua analisi della sfida parte dal buon standard di disciplina posto in essere, soprattutto se paragonato a quello deficitario dei Leoni.
“Siamo soddisfatti per quanto concerne questo aspetto. Nelle ultime gare giocate contro di loro, in casa e in trasferta, abbiamo avuto sempre un buon risultato da quel punto di vista, concedendo meno punizioni rispetto a quelle che i leoni hanno dato a noi. Si tratta di un qualcosa di importante, perché è una delle basi da cui costruiscono la partita, risalendo il campo e portando pressione da lineout e maul, con cariche efficaci in zone A e B del campo. Abbiamo ridotto il numero di chance che hanno avuto”, esordisce Bradley, raggiunto da OnRugby, prima di focalizzarsi sul lavoro dei suoi avanti, chiave – ai suoi occhi – per l’ottenimento del successo zebrato.
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“L’ultima volta abbiamo giocato qua, gli avanti ebbero una brutta giornata e Treviso vinse la gara senza grossi patemi, soprattutto attraverso la loro performance davanti. Oggi, i nostri primi 8 uomini avevano una grande sfida, quella di portare in campo una prestazione di livello, riscattando il match di dicembre. La mischia è stata solida per tutta la sfida, la maul in attacco si è rivelata molto forte per tutti gli 80′, e siamo riusciti a disattivare il loro drive in difesa. In touche, invece, abbiamo avuto un avvio traballante, con un paio di chiamate difficoltose. Poi, però, abbiamo trovato ritmo, e la rimessa laterale è stata – al di là di qualche errore – uno dei fattori chiave della nostra sfida”, dettagli l’irlandese, prima di una chiosa su Carlo Canna, uomo più atteso degli emiliani, autore di una partita di qualità, nonostante le grandi attenzioni leonine su di lui.
“Carlo è un giocatore di super qualità. Treviso lo sa bene e gli ha messo grande pressione addosso. In un paio di occasioni sono anche riusciti a decriptarne le giocate, ma lui non si è mai fatto prendere dal panico, continuando ad essere uno dei nostri migliori atleti sul campo, guidando la regia della squadra, producendo un paio di clean breaks, e regalando ai compagni offloads preziosi”, conclude Bradley.
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