Con un’insolita maglia numero 24
Negli scorsi mesi, Matt Giteau aveva annunciato che il 2020 sarebbe stato l’ultimo, per lui da giocatore di rugby Pro, ponendo, di fatto – dopo la cancellazione della stagione di Top League giapponese -, fine (anche se non ha ancora comunicato il ritiro) alla sua stellare carriera da 103 caps con gli Wallabies, condotti per due volte in finale mondiale.
Sentita la mancanza dell’ovale, e Convinto da Marc Caputo – head coach dei Gungahlin Eagles -, però, colui che portò al cambiamento della regola australiana sugli overseas prima della Rugby World Cup 2015, è tornato a giocare, a quasi 38 anni (li compirà il prossimo 29 settembre), in John I Dent Cup – competizione per club nell’area di Canberra – con la maglia dei suddetti Eagles, contro i Canberra Royals.
Pochi minuti, entrando dalla panchina con un’insolita maglia numero 24, pur di tornare a vivere l’emozione che solo un match agonistico è in grado di regalare. Pura passione. Non ci credete? Allora date uno sguardo a campo e “spalti”, non esattamente quelli a cui era abituato il fuoriclasse ex Tolone all’apice della carriera, o anche solo nei recenti fasti nipponici.
Listen to the roar of that crowd @giteau_rugby! (In the crowd’s defence, it was pretty cold). A pleasure to broadcast the return of a legend. When’s your turn @drew_mitchell? #welcometo1stgrade pic.twitter.com/OfSZe9Bk3S
— BarTV Sports (@BarTVsports) August 22, 2020
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.