La Saru starebbe pensando di tagliare a 4 il numero delle franchigie. Futuro esclusivamente celtico?
In Sudafrica, il rugby è fermo da oltre cinque mesi, ma qualcosa starebbe finalmente per tornare a muoversi. Nelle scorse giornate, il governo – dopo aver permesso il ritorno agli allenamenti – ha aperto alla possibilità di disputare nei prossimi mesi la Currie Cup, con kick-off attorno alla metà di settembre ed otto squadre impegnate, permettendo così di riportare almeno un pizzico di entusiasmo ed energia nel movimento.
Ciò che non si è mai fermato, invece, nella Rainbow Nation, è la mole di rumors, piuttosto fondati, sulla possibile riduzione del numero di franchigie della federazione sudafricana, tornati in auge nel weekend, con la SARU che – stando a quanto riporta l’importante settimanale in lingua Afrikaans Rapport, starebbe valutando in maniera concreta l’ipotesi di tagliare da 6 a 4 le squadre sotto la propria egida, con Cheetahs e Southern Kings (recentemente tornati integralmente federali) che sarebbero le principali indiziate a perdere lo status di franchigia.
Dove giocherebbero i 4 team sudafricani?
Dopo il recente report ‘Aratipu’ della federazione neozelandese, le probabilità che il Super Rugby – per come lo consociamo – non esista più, sono tutto fuorché marginali, con le franchigie neozelandesi ed australiane (quante? 2 o 4?) che verrebbero raggiunte da un team pacifico, per dare vita ad un nuovo torneo a forte trazione trans tasmaniana, facendo fuori così Argentina e Sudafrica.
Le franchigie sudafricane, così, sempre stando al ‘Rapport‘ verrebbero spinte sempre più in direzione celtica, con la figura di un Pro16 che si staglia all’orizzonte vissuta in maniera sempre meno utopica nella Rainbow Nation.
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Di tagli e cambiamenti se ne dovrebbe parlare concretamente nei prossimi giorni. Il 26 agosto, si riunirà il consiglio esecutivo di SARU, per elaborare una proposta, da presentare poi al consiglio generale, che andrà in scena un paio di giorni dopo.
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