Sono molti gli aspetti sportivi e logistici da incastrare affinché la kermesse si possa disputare
Rugby Championship 2020: ci sono degli aspetti da valutare e risolvere. Il torneo internazionale fra le rappresentative di Nuova Zelanda, Australia, Sudafrica e Argentina deve affrontare delle problematiche prima di ottenere tutti gli ok per la sua disputa, nel periodo che dovrebbe andare tra fine ottobre e inizio dicembre; quando nell’Emisfero Nord è atteso invece l’8 Nazioni.
La location: Nuova Zelanda
La proposta iniziale, ancora valida, è quella di disputare il Rugby Championship 2020 nella terra degli All Blacks dove, al netto della risoluzione di alcuni microfocolai venuti fuori nelle ultime settimane, si potrebbero giocare tutte le partite anche con la presenza del pubblico.
Il “problema” Bledisloe Cup
Secondo quanto riportato da espn.com.ar e dall’Herald, la consueta disputa fra All Blacks e Wallabies avrebbe previsto per quest’anno due partite in Nuova Zelanda e due partite in Australia, se non fosse che questo – secondo le vigenti norme sanitarie e di viaggio presenti in negli stati oceanici – comporterebbe dei periodi di quarantena antecedenti e successivi ai match stessi andando a “rovinare”, oltre al calendario del Championship, anche la tabelle di gioco della Mitre10 Cup.
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La situazione dell’Argentina
La Federazione sudamericana e lo staff tecnico dei Pumas, guidato da Mario Ledesma, ha fatto sapere di essere disponibile a recarsi con molto anticipo in Nuova Zelanda per osservare un periodo di isolamento e poi iniziare a preparare il Rugby Championship misurandosi contro le squadre provinciali neozelandesi. Attualmente però dei 46 Pumas preselezionati, ben 6 sono alle prese con problemi di positività e non si sa quando potranno tornare a essere disponibili al 100%.
L’inattività sudafricana
I campioni del mondo sono fermi proprio dal giorno in cui si sono presi lo scettro iridato. Nella Rainbow Nation la situazione non è delle più facili e anche solo ipotizzare una ripresa delle attività interne ovali diventa complicato. Gli Springboks si tireranno indietro? Difficile pensarlo: la cosa certa però è che arriveranno a sfidare le altre squadre con più di metà della rosa al primo impegno ufficiale dopo più di un anno di inattività.
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