Slow Motion #75: i pick and go degli Exeter Chiefs

Un arma letale del club primo in Premiership, che racchiude in sé una grezza, ruvida bellezza. Anche se non è quello che ne pensa Worcester, demolita nel weekend

Exeter Chiefs: il miglior pick and go del mondo – ph. XAVIER LEOTY / AFP

Gli Exeter Chiefs sono uno schiacciasassi. Non solo perché sono nettamente in testa alla Premiership, ma anche per l’impressione figurativa che lasciano nello spettatore ogniqualvolta vediamo qualcuno dei loro avanti (e non solo, vero Jack Nowell?) passare letteralmente sopra agli avversari.

A farne le spese questo fine settimana sono stati i malcapitati Worcester Warriors, una delle squadre abitualmente nei bassifondi della classifica di Premiership, con oggettivamente un numero limitato di armi per rispondere con la stessa potenza di fuoco a quella sorta di Morte Nera che è la squadra di Rob Baxter. Risultato finale: un umiliante 59-7 con nove mete segnate dai padroni di casa al Sandy Park di Exeter.

Nella partita di domenica, i Chiefs sono stati inarrestabili nei 5 metri avversari, segnando in tutti i modi possibili e mettendo per l’ennesima volta in mostra il loro famigerato pick and go. Non sarà un titolo particolarmente entusiasmante da avere, ma porta sicuramente grande beneficio ai risultati degli Exeter Chiefs fregiarsi del miglior pick and go del mondo. Secondo dati Opta raccolti prima del riavvio della Premiership, Exeter ha segnato su pick and go un totale di 73 volte nelle ultime tre stagioni, una cifra superiore al 30% sul totale delle mete segnate dal club del Devon.

Fra i giocatori più letali dentro i cinque metri avversari, in situazioni di pick and go, Exeter annovera Sam Simmonds e Don Armand (8 mete in 3 stagioni), il mediano di mischia australiano Nic White (7 mete, ora tornato ai Brumbies) e il seconda linea Johnny Hill (5 mete). Proprio una delle tre mete di Hill nel weekend è quella che andiamo ad analizzare.

C’è una sinistra, grezza, ruvida, muscolare e in qualche modo violenta bellezza nel modo in cui gli avanti di Exeter straripano oltre la linea di meta degli avversari, con la pazienza, l’insistenza e la forza del torrente di montagna che consuma la diga in procinto di cedere.

In questa circostanza Alex Cuthberth è stato fermato a pochissimi centimetri dalla linea di meta dopo un’azione al largo dei suoi. La difesa dei Worcester Warriors, alla disperata, riesce a rallentare notevolmente il pallone e a costruire un muro difensivo uniforme, costringendo i Chiefs a riorganizzarsi e ad assorbire almeno un paio di giocatori nel punto d’incontro per mantenere il possesso. Nessun problema per Exeter, però, che costruisce quindi la sua mini-struttura da pick and go: due uomini sul pallone, uno dietro l’altro, già collegati; altri due a qualche metro di distanza.

Il numero 7 Vermeulen alza il pallone per Luke Cowan-Dickie, che ha Johnny Gray in sostegno. La difesa di Worcester è brava a fermare l’esplosivo tallonatore inglese, ma è costretta a sacrificare due uomini per farlo. Non solo, il movimento del numero 2, che compie un passo verso l’esterno, assorbe anche il quarto difensore della linea difensiva, accorciando brutalmente la coperta dal lato sinistro.

E’ da quella parte che colpisce Johnny Hill. Dopo il lavoro dei compagni per pulire il pallone, il torreggiante seconda linea raccoglie e schiaccia oltre la linea superando tre avversari, anche grazie al prezioso lavoro dei suoi compagni Ewers e Nowell, che lo sospingono oltre. E’ proprio il lavoro decisivo dei due compagni per spingere con la spalla sul fondoschiena del portatore di palla, simile a quello che si fa in mischia chiusa, a consentire a quest’ultimo di segnare.

Ed è solo uno dei dettagli che fa la differenza nel rendere il pick and go di Exeter una spanna sopra tutti gli altri, insieme alla direzione di corsa (Cowan-Dickie), alla posizione del corpo dei sostegni a terra (Gray), al posizionamento dei piedi prima della ricezione del pallone (tutti). In più, dopo tre anni, anche quel briciolo di fiducia che consente a Exeter di rispolverare i calci di punizione battuti velocemente per caricare direttamente la difesa nei pressi della linea di meta, come accaduto in altre circostanze proprio domenica. Vedere il resto degli highlights per credere.

Lorenzo Calamai

Slow Motion è la rubrica di OnRugby che ogni settimana racconta la meta più bella del weekend, nei minimi particolari, corredata dal video. Il fanatico ovale la segue così: prima se la guarda tutta, e poi torna indietro a leggere paragrafo per paragrafo, alternando il tasto play a quello pausa. Trovi qui tutte le scorse puntate. Buon divertimento.

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