Torna la rubrica di Italrugbystats: tutte le statistiche di attacco, difesa e punti d’incontro relativi ai due derby di agosto fra le franchigie italiane
Nuova puntata della rubrica dal titolo “80° minuto” curata da Flavio “Fuser” Fogliani, Cristiano Gobbi, Luca Mammoli e Nicola Riccetti di Italrugbystats, una pagina che parla del rugby italiano attraverso numeri e statistiche.
“80° minuto” è pensata come un approfondimento che utilizza i valori matematici espressi in campo per interpretare la storia della partita attraverso i numeri che la caratterizzano.
Finalmente anche per le franchigie italiane è tornato il rugby giocato, dopo i complicati mesi di inizio anno. In aggiunta, queste ultime due gare della stagione 2020/21 hanno permesso ai tifosi di vedere in campo alcune novità sia dal punto di vista tattico che in termini di giocatori. La doppia sfida si è chiusa con una vittoria esterna a testa.
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Possesso, territorio e attacco
La gara di Monigo ha visto una leggera prevalenza delle Zebre, in vantaggio sia dal punto di vista del possesso (57%) che da quello dei minuti in attacco (18’7” su 32’53” totali).
I multicolor hanno messo a referto 101 attacchi, trasformati in 471 metri corsi (4.66 metri/attacco), con il 72% di efficacia e 2 line-breaks. Dal punto di vista della conversione degli attacchi in metri, il Benetton è risultato superiore con 6.43 metri/attacco (frutto di 521 metri da 81 attacchi), mentre in termini di efficacia e line-breaks si è registrata una sostanziale equivalenza (70% e 2, rispettivamente).
Sugli scudi per le Zebre sia Giovanni Licata, con 12 attacchi per 71 metri corsi (5.92 metri/attacco), sia Carlo Canna con 12 attacchi per 67 metri corsi (5.58 metri/attacco), 1 line-break, 2 difensori battuti e 1 assist, per quanto un po’ fortunoso.
L’apertura beneventana è stata anche al centro di uno dei duelli più interessanti del match, che lo vedeva contrapposto a Paolo Garbisi, nuovo arrivato in casa Benetton Rugby. Il giocatore delle Zebre, complice anche la strategia offensiva dei multicolor, ha toccato molti più palloni del giovane collega, influendo in maniera più netta nel gioco della squadra. Dei 14 passaggi fatti da Canna (14% dei 100 totali delle Zebre), 6 hanno generato un attacco avanzante, 4 un attacco non avanzante e 2 un calcio o un altro passaggio (2 sbagliati). La proporzione migliora quando si considera soltanto la metà campo offensiva, dove Canna ha registrato 5 passaggi, 4 dei quali hanno generato un attacco avanzante. Garbisi, invece, è risultato più efficace palla in mano, con 5 attacchi di cui 3 avanzanti per 27 metri guadagnati (5.4 metri/attacco). Dei 7 passaggi fatti (5.8% dei 120 totali di Benetton rugby), 2 hanno generato un attacco avanzante e 3 un passaggio o un calcio (2 sbagliati).
Nella gara al Lanfranchi, invece, è stato il Benetton ad avere il pallino del gioco con il 64% del possesso, il 54% del territorio e 20’2” minuti in attacco (su 31’35” totali di partita). Questo surplus di possesso si è sviluppato in 112 attacchi (contro 58 delle Zebre), con un 72% di efficacia (53% per le Zebre).
Nonostante questa mole di possesso e attacco, la conversione di corse in metri guadagnati premia le Zebre con 7.17 metri/attacco (con 2 line-break) contro i 5.39 metri/attacco del Benetton (con 2 line-break).
A guidare la prestazione offensiva del Benetton è stato sicuramente Monty Ioane, con 12 attacchi per 98 metri guadagnati (8.17 metri/attacco), 1 line-break, 2 difensori battuti e 2 mete segnate, le uniche della giornata. Prestazioni degne di nota sono state anche quelle di Sebastian Negri, con 19 attacchi per 83 metri (4.37 metri/attacco) e 3 difensori battuti (EPM = 0.59), e di Edoardo Padovani, alla prima gara da ex, con 10 attacchi, 87 metri corsi (8.7 metri/attacco) e 1 difensore battuto. Sponda Zebre interessante esordio per il permit Jacopo Trulla, con 8 attacchi, 77 metri (9.62 metri/attacco) e 1 difensore battuto.
Difesa e breakdown
Nella prima gara l’efficacia della fase difensiva di entrambe le squadre è stata praticamente identica: 108 placcaggi con il 90% per i biancoverdi e 98 placcaggi con l’89% per i ducali.
Questa sostanziale equivalenza è mantenuta anche andando ad analizzare nel dettaglio la difesa della linea del vantaggio: il Benetton riesce a rubare campo agli avversari nel 28% degli attacchi, a bloccarli senza avanzamento nel 25% e, invece, ne subisce l’attacco nel 47%.
In maniera simile, le Zebre riescono a portare indietro gli avversari nel 30% degli attacchi, a bloccarli senza avanzamento nel 17% e, invece, ne subiscono l’attacco nel 54%.
In casa Benetton Rugby, ottime prestazioni difensive per Alberto Sgarbi in versione flanker, con 14 placcaggi e il 93% di efficacia e Federico Ruzza con 10 placcaggi e il 100% di efficacia. Tra i volti nuovi interessanti apporti alla fase di non possesso per Ivan Némer con 8 placcaggi e il 93% di efficacia (ma anche 2 calci contro su cui lavorare) e Paolo Garbisi, con 8 placcaggi e il 100% di efficacia. Sponda Zebre spiccano le prestazioni di Tommaso Boni, con 9 placcaggi e l’82% di efficacia, Carlo Canna, con 8 placcaggi e l’80% di efficacia, e Marcello Violi, con 8 placcaggi e l’89% di efficacia. Nota di merito per Giulio Bisegni che tra i suoi 6 placcaggi con il 100% di efficacia mette a referto anche 2 placcaggi dominando l’avversario (record di giornata).
Nella gara del Lanfranchi netta superiorità difensiva delle Zebre, con 132 placcaggi e il 91% di efficacia contro i 64 placcaggi con il 79% di efficacia fatti registrare dal Benetton. Numeri che derivano dalla superiorità nelle fasi di possesso e nella gestione del territorio da parte dei Leoni, cui i ducali hanno opposto comunque una difesa piuttosto strenua. Per la magra percentuale di completamento dei placcaggi per gli ospiti del derby di domenica, invece, si deve tener conto anche della volontà di proporre una salita difensiva maggiormente aggressiva e rapida.
I Leoni infatti, hanno tanto vinto quanto perso l’impatto (47% di placcaggi dietro e avanti alla linea di vantaggio, rispettivamente), con soltanto il 6% di impatti “neutri”. Le Zebre, invece, sono riuscite più spesso a fermare il Benetton non concedendo avanzamento (28%), ma più raramente hanno rubato territorio in fase di non possesso (28%). Buona prova per l’esordiente Nicolae Stoian con 16 placcaggi (di cui uno dominante) e il 94% di efficacia, per Maxime Mbanda con 12 placcaggi e il 100% di efficacia e per Leonard Krumov con 11 placcaggi e il 100% di efficacia. Sponda Benetton, migliori prestazioni difensive per Tommaso Benvenuti, con 7 placcaggi e il 100% di efficacia, Marco Barbini e Marco Lazzaroni, entrambi con 7 placcaggi e l’88% di efficacia, e per Niccolò Cannone con 7 placcaggi, pari al 78%.
Per quanto riguarda il breakdown, nella gara di Monigo pareggio nei cambi di possesso (3 ciascuno), ma netta superiorità del Benetton con il 72% di palle veloci uscite dalle 55 ruck giocate (contro il 56% di palle veloci su 72 ruck per Zebre). Ottimo apporto, nuovamente, di Alberto Sgarbi con 13 ingressi, 12 dei quali tra i primi tre sostegni. Solido anche l’addio di Alessandro Zanni, con 13 ingressi, tutti tra i primi tre sostegni. Tra le Zebre, gigantesca partita di Leonard Krumov, lavoratore silenzioso e poco appariscente, che ha chiuso la gara con 30 ingressi, tutti nei primi tre sostegni.
Al Lanfranchi, nonostante i maggiori turnover per le Zebre (5 contro 1), sempre maggiore qualità nel breakdown per il Benetton con 91 ruck e il 71% di palle veloci (contro il 63% di palle veloci da 45 ruck per le Zebre).
Sugli scudi Niccolò Cannone, con 23 ingressi di cui 22 tra i primi tre sostegni, e Marco Lazzaroni e Matteo Barbini con 21 ingressi ciascuno, tutti tra i primi tre sostegni. Nicolae Stoian prezioso anche in ruck, con 20 ingressi, tutti tra i primi tre sostegni.
Ritmo e tenuta fisica dei giocatori hanno risentito del lungo periodo di stop, e le partite hanno visto momenti di flessione nell’arco degli 80 minuti. Ciononostante, la doppia sfida ha messo in luce alcuni temi interessanti, come ad esempio la proposta di Canna play esterno anche nel club, da seguire in ottica nazionale. Inoltre, c’è stata la possibilità di lanciare tanti giovani di belle speranze. Infine queste due gare inattese ci hanno permesso di salutare a dovere un gigante della nostra palla ovale come Alessandro Zanni. Bentornato rugby!
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