Il tecnico dell’Inghilterra pensa al futuro: dall’8 Nazioni all’estate 2021
Eddie Jones non si ferma mai. Nella sua testa c’è già l’8 Nazioni e la ripresa dell’attività internazionale, ma non solo. Il tecnico dell’Inghilterra infatti vuole stabilire un nuovo record per la Rappresentativa della Rosa: quello di vedere convocati per il gruppo dei British & Irish Lions (2021) un nuovo numero massimo di giocatori della sua nazionale, ovvero più di 20.
Il precedente primato appartiene infatti, con 20 giocatori esatti, a Sir Clive Woodward che “prestò” questa quota elevata di rugbysti al tour 2005 della selezione, quando gli atleti d’oltremanica sfidarono – perdendo – gli All Blacks.
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All’epoca l’Inghilterra era campione del mondo in carica, mentre oggi il gruppo di Eddie Jones è vicecampione planetario, ma questo non spaventa il tecnico nato in Tasmania che afferma: “Sappiamo ciò a cui andremo in contro sotto l’aspetto del calendario e del gioco, ma penso che la pianificazione e il dialogo coi club porterà i nostri giocatori ad avere un buon stato di forma. I Lions? Voglio un record: più di 20 giocatori inglesi nella selezione – afferma Eddie Jones – la nostra dev’essere la forza dominante del gruppo e questo sarà conseguenza del fatto che avranno giocato bene con l’Inghilterra”.
Un possibile nuovo approccio
La ripresa delle attività internazionali è dietro l’angolo (25 ottobre per l’Inghilterra sfida con i Barbarians, 31 ottobre arrivo a Roma per il recupero del match del Sei Nazioni con l’Italia) e lo staff tecnico inglese, in una stagione che sarà inevitabilmente compressa, sembra stia valutando nuovi approcci di convocazione appoggiandosi non solo alle classiche impressioni di campo ma anche a dati statistici e big data.
“Uno dei nostri sponsor è la Red Bull, società che in questo momento ha messo in piedi due squadre di calcio in maniera “efficiente” (Salisburgo e Lipsia, con quest’ultima capace di arrivare sino alle semifinali di Champions League, ndr). I loro metodi di reclutamento e selezione sono innovativi. Hanno tre tipi di fonti: il gioco dal vivo, le ricostruzioni virtuali e quelle legate alla metrica delle performance. A noi quest’ultimo aspetto manca e sicuramente il calcio è più avanti di noi in questo. Per esempio Mako Vunipola, uno dei migliori portatori di palla al mondo, ha avuto l’ovale in mano in una partita per 45 secondi, frutto di 15 possessi da 3 secondi ciascuno, la cosa che la metrica delle performance ci aiuta a fare è quella di capire come poter renderlo efficace nei movimenti per i restanti 79’15” in modo da aumentare la sua efficacia anche quando non è in possesso di palla”.
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