Il capitano traccia le linee guida del gruppo azzurro in vista della ripresa internazionale
I muscoli del capitano. Anche se mancano ancora otto settimane circa, Luca Bigi nella sua testa è già pronto a indossare nuovamente la maglia dell’Italrugby in vista del novembre internazionale che attende gli azzurri.
Il tallonatore, leader del gruppo di Franco Smith, ha spiegato così ai giornalisti (in videoconferenza, ndr) come si sta lavorando all’interno del raduno di Parma: “Ci siamo ritrovati dopo diverso tempo – afferma – questo era ed è fondamentale per preparare i prossimi impegni: sappiamo che non avremo poi molto tempo a disposizione”.
Sul gruppo che si è formato: “E’ un gruppo giovane, colmo di nuove leve. Sono stati bravi da subito a integrarsi e c’è coesione. Chiaramente da parte nostra, dei giocatori più esperti, c’è la volontà e la responsabilità di trasferirgli il concetto relativo all’etica del lavoro”.
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Poi la risposta più attesa, quella sul ruolo di Leonardo Ghiraldini, anch’egli tallonatore, che figura come invitato a questa settimana: “Avere Leo in squadra è incredibile – fa sapere Luca Bigi – è tornato ed è parte integrante del gruppo al 100%, anche perché fisicamente sta bene: ha una grande leadership. Con lui ho un dialogo continuo, mi sta accompagnando nel mio percorso da capitano con un ruolo formativo. E’ un riferimento per tutti. Lui porta avanti l’eredità anche di Sergio Parisse e Alessandro Zanni, che noi non dobbiamo disperdere”.
Questione allenamenti: come stanno lavorando gli azzurri? “Da quando abbiamo ripreso a fare i primi allenamenti individuali sono passati quattro mesi. In questo tempo è chiaro che i carichi di lavoro sono cambiati, ma sappiamo anche che giocheremo 6 partite internazionali in 7 settimane. Per questo, sperando che non capiti nulla a nessuno, lo staff della nazionale in sinergia con le franchigie ha voluto vedere il maggior numero di giocatori possibili preparandosi a ogni possibile evenienza. Non dimentichiamo però, che il primo banco di prova per noi sarà quello del Pro14 con Zebre e Benetton”.
Sull’8 Nazioni: “Attendiamo di conoscere quali saranno realmente le nostre avversarie, anche rispetto al possibile ingresso della Georgia. Al momento però il focus maggiore andrà sui recuperi del Sei Nazioni: quella di Dublino sarà una tappa fondamentale.
Una nazionale da pacchetto di mischia: “Sappiamo qual è il DNA dell’Italia ed è per questo che vorremmo far vedere un pack performante e ruvido, che mostri qualità nelle fasi statiche. Nel corso della prima parte del Sei Nazioni si erano visti dei miglioramenti graduali ed è un aspetto su cui stiamo lavorando sotto tutti i punti di vista, anche in palestra con esercizi speciali per il mantenimento della mischia ordinata.
Rispetto al passato non c’è nulla di nuovo – continua Bigi – sono cose che facevamo anche prima, solo che ora le sentiamo più funzionali rispetto a quello che vogliamo esprimere, in particolare in prima linea”.
Infine una domanda sul ruolo da tallonatore e di tre grandi esempi a livello internazionale come Ghiraldini, Best e Guirado: “Vorrei prendere il massimo da tutti e tre. Li conosco e so che giocatori sono stati. Best molto tecnico, Guirado molto solido, Ghiraldini bravo a farsi trovare pronto in tutte le zone del campo. Con Leo – conclude – parlo di diversi aspetti del gioco: dal timing nel lancio alla scelta giusta da fare sotto pressione, senza dimenticare gli angoli di spinta nelle mischie. Devo dire che ritrovarmelo da avversario negli allenamenti e poi finire le sessioni confrontandomi con lui è una cosa che mi piace. Posso immagazzinare tante nozioni e farle mie, non solo a livello tecnico ma anche a livello comportamentale nel capire come pormi coi compagni e non solo”.
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