La franchigia di Dublino chiude la stagione da imbattuta scrivendo ancora una volta il suo nome nell’albo d’oro del torneo
In un’Aviva Stadium rigorosamente a porte vuote, Leinster ed Ulster si affrontano – per la seconda volta nella storia – nella finale del Guinness Pro14, con in palio il 19esimo titolo nell’albo d’oro del torneo celtico.
Per l’appuntamento di gala nel lussuoso impianto dublinese, non mancano le sorprese in formazione, con Leo Cullen che si affida a Ross Byrne in cabina di regia, panchinando Jonny Sexton (con il capitanato affidato per la prima volta a Garry Ringrose), superbo in semifinale contro Munster, anche in vista del quarto di finale di Champions Cup del prossimo weekend. Sul fronte opposto, McFarland ritrova una pedina fondamentale come il capitano Iain Henderson in seconda linea e lancia dal primo minuto a numero 9, abbastanza a sorpresa, il neozelandese ex Munster Alby Mathewson, a discapito di John Cooney, mentre Jacob Stockdale lascia la maglia numero 15, indossata nelle ultime uscite, per tornare all’ala, con il numero 11. Parte dalla panchina Ian Madigan, l’eroe di Edimburgo, nel clamoroso finale della sfida di sette giorni fa, contro gli scozzesi.
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LA CRONACA
La finalissima 2019/2020 del Pro14 inizia subito con il botto: azione alla mano di Ulster e meta. James Hume “fa il buco” e va fino in fondo resistendo al rientro degli avversari, che non riescono ad arginare l’avanzata dirompente del secondo centro, per il 5-0 dopo cinque minuti.
Leinster, colpita a freddo, ci mette qualche minuti per reagire. I “blu” iniziano a macinare piano piano gioco sino a quando – qualche giro di lancette prima del quarto d’ora – colpiscono operando il sorpasso: le gambe di James Lowe si mettono in moto, con l’ala che va oltre. E’ la segnatura che, addizionata alla conversione di Byrne, vale il 7-5 per Ringrose e soci.
Gli uomini di Leo Cullen, superato il primo momento di difficoltà, prendono in mano il comando delle operazioni approfittando anche di un po’ di indisciplina crescente da parte dei rivali. Al ventisettesimo Byrne mette a referto altri tre punti per allargare il gap fra le contendenti sul 10-5. Tre minuti dopo Ulster prova, con un multifase lunghissimo nei ventidue di Leinster (condito da numerose cariche degli avanti), a rifarsi sotto ma il grillotalpa di Porter disinnesca la minaccia per i Dubliners.
Il tempo scorre verso l’intervallo ma la franchigia di Belfast non molla, anzi raddoppia lo sforzo: la pressione nella zona punti dei campioni in carica è terrificante. Al trentanovesimo però, la mischia ordinata dei grandi favoriti del match risolve le cose ottenendo un prezioso calcio di punizione. E’ sostanzialmente la fine del primo tempo: le squadre vanno al riposo col punteggio di Leinster 10-5 Ulster.
La ripresa si apre con un altro piazzato di Byrne, che mette più di un break di distanza fra le due squadre: il punteggio si sistema sul 13-5, ma solo per un attimo. Al quarantasettesimo infatti Henshaw legge il passaggio di Burns intercettando l’ovale e poi andando a finire la sua corsa, in solitaria, sotto ai pali. Leinster vola, Ulster subisce un parziale pesantissimo. Lo score recita 20-5.
Ci si avvicina all’ultimo quarto di gara: gli allenatori iniziano a pescare dalle loro panchine. La compagine in svantaggio prova, in coincidenza dell’ora dell’ora di gioco (qualche secondo prima dell’ingresso in campo di Sexton), a produrre una nuova intensa azione, che si conclude però ancora una volta in un nulla di fatto.
L’astuzia, la concretezza e l’esperienza dei defending champion viene fuori. La clessidra, che si mangia intanto dieci minuti di tempo senza che si rilevi qualcosa di significativo sul tabellino, inizia a correre verso la fine. Al settantaduesimo poi, Leinster si dimostra abrasivo sferrando il colpo del ko: avanzamento, timing e forza portano l’accorrente Caelan Doris a rompere – sotto ai pali – l’ultima disperata difesa di Ulster. E’ la meta che vale il 27-5. Viene scritta definitivamente la parola “fine” sulla finalissima.
Si chiude cosi per Leinster che – da squadra imbattuta – ottiene il tris consecutivo, il settimo titolo della sua storia nel Pro14.
Le formazioni di Leinster v Ulster, Pro14 2019/2020 final – qui l’analisi
Leinster: 15 Jordan Larmour, 14 Hugo Keenan, 13 Garry Ringrose (c), 12 Robbie Henshaw, 11 James Lowe, 10 Ross Byrne, 9 Jamison Gibson-Park, 8 Jack Conan, 7 Josh van der Flier, 6 Caelan Doris, 5 James Ryan, 4 Devin Toner, 3 Andrew Porter, 2 Rónan Kelleher, 1 Cian Healy
A disposizione: 16 James Tracy, 17 Ed Byrne, 18 Michael Bent, 19 Scott Fardy, 20 Will Connors, 21 Luke McGrath, 22 Johnny Sexton, 23 Rory O’Loughlin
Marcatori Leinster
Mete: James Lowe (13), Robbie Henshaw (47), Caelan Doris (72)
Conversioni: Ross Byrne (15, 48), Johnny Sexton (73)
Punizioni: Ross Byrne (27, 45)
Ulster: 15 Michael Lowry, 14 Rob Lyttle, 13 James Hume, 12 Stuart McCloskey, 11 Jacob Stockdale, 10 Billy Burns, 9 Alby Mathewson, 8 Marcell Coetzee, 7 Sean Reidy, 6 Matthew Rea, 5 Iain Henderson (c), 4 Alan O’Connor, 3 Tom O’Toole, 2 Rob Herring, 1 Eric O’Sullivan
A disposizione: 16 John Andrew, 17 Jack McGrath, 18 Marty Moore, 19 Sam Carter, 20 Jordi Murphy, 21 John Cooney, 22 Ian Madigan, 23 Nick Timoney
Marcatori Ulster
Mete: James Hume (4)
Conversioni:
Punizioni:
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