La meta più bella è degli sconfitti dello scorso weekend, in una partita contro Tolosa che ha regalato tesori per gli occhi
La Rochelle ha perso 39-23 contro Tolosa nella seconda giornata del Top 14. Una partita molto bella, dove i tolosani sono sembrati ancora una volta giocare un rugby di un altro pianeta, che combina una fisicità mostruosa a un gioco intenso e divertente.
Una partita comunque molto più in equilibrio di quanto il risultato finale faccia credere, visto che la squadra di Ronan O’Gara aveva accorciato fino al -3 a dieci minuti dal termine della partita. Invece due calci di punizione di Thomas Ramos e la meta di Sofiane Guitoune hanno permesso ai rouge-et-noir di esultare davanti al (poco) pubblico dell’Ernest Wallon.
Diverse le mete di pregevole fattura nell’incontro: la prima di Cheslin Kolbe per Tolosa è impreziosita da un passaggio lunghissimo e preciso di Ramos, la seconda è kolbismo puro; la terza marcatura dei padroni di casa è un manifesto delle caratteristiche delineate sopra, un’azione con quattro continuità dirette e i difensori alla disperata ricerca di fermare l’avanzamento degli attaccanti.
Il titolo di meta più bella lo riceve però una segnatura degli sconfitti, che al 52′ riaprivano l’incontro con Dillyn Leyds.
Dopo un buon avanzamento sul lato sinistro del campo con un gruppo di avanti, la squadra che per l’occasione veste di bianco sfida la difesa con la carica di un classico pod di tre giocatori. Chi anticipa però la situazione e legge bene la situazione è l’ala Arthur Retiere: normalmente il compatto numero 11 se ne starebbe sull’asse del portatore di palla, pronto a ricevere il pallone e trasmetterlo all’esterno, o lascerebbe bussare alla porta i compagni.
In questa situazione però Retiere si accorge dello schieramento tutt’altro che ineccepibile della difesa tolosana, si propone per ricevere il pallone dalle mani dell’apertura Ihaia West e andare ad infilarsi nella frattura creata dalla disconnessione della difesa. Il mismatch di agilità e rapidità in favore dell’attaccante gli consente di fare la differenza, mettendo a sedere il mastodontico Charlie Faumuina con uno step verso l’esterno.
Retiere completa il lavoro con un difficile offload con il braccio esterno: palla a Dany Priso, che lo porta avanti il più possibile.
Sulla difesa che arretra, altra bella lettura di un’ala di La Rochelle: è il sudafricano Raymond Rhule, che arriva all’altezza per giocare sul classico ritardo della difesa vicino al punto d’incontro dalla parte chiusa.
Rhule assorbe il contatto con Ramos, l’estremo avversario, ed è bravo a servire il compatriota Dillyn Leyds, pronto a marcare la sua prima meta in Top 14.
Ancora una volta la differenza dell’attacco rispetto alla difesa è nella lettura improvvisata che crea una variante alla normale strutturazione del gioco, in questo caso ad opera di due ali che agiscono nella stessa porzione di campo.
Slow Motion è la rubrica di OnRugby che ogni settimana racconta la meta più bella del weekend, nei minimi particolari, corredata dal video. Il fanatico ovale la segue così: prima se la guarda tutta, e poi torna indietro a leggere paragrafo per paragrafo, alternando il tasto play a quello pausa. Trovi qui tutte le scorse puntate. Buon divertimento.
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