Come stanno le Zebre Rugby dal punto di vista fisico?

Ne ha parlato il responsabile dello staff fisico-atletico Giovanni Biondi

Zebre Rugby

Zebre Rugby: nel mirino la stagione 2020/2021 (ph. Ettore Griffoni)

Da lunedì le Zebre Rugby sono tornate a lavorare in quel di Parma per preparare la stagione 2020/2021, che vedrà la franchigia multicolor essere impegnata sia in Pro14 sia in Challenge Cup: ma come stanno, dal punto di vista fisico, i giocatori allenati da coach Bradley?

A spiegarlo al sito ufficiale delle Zebre Rugby è il responsabile dello staff fisico-atletico Giovanni Biondi: “Lunedì abbiamo svolto i test di salto e di potenza, mentre nel pomeriggio abbiamo lavorato sulle accelerazioni sui 10 e sui 30 metri. Martedì ci siamo invece concentrati sulla forza degli arti inferiori e superiori. Sono state due giornate piene di lavoro per noi preparatori e con buoni segnali di qualità da parte dei giocatori”.

Poi prosegue argomentando sull’idea immediata di svolgere dei test: “Come scelta di strategia di preparazione, il test non è solo un modo per monitorare lo stato di forma attuale di un giocatore per riuscire a confrontarlo con altri momenti della stagione e soprattutto della sua carriera. Le Zebre, essendo una franchigia di sviluppo dei giovani giocatori del nostro movimento, devono essere una conferma del profilo fisico-atletico dei giocatori che arrivano dal massimo campionato italiano”.

Un’opinione sullo stato di forma delle Zebre Rugby nel doppio confonto col Benetton Rugby:Nonostante il lunghissimo periodo senza competizioni, e con questo interesse energico e di necessità di tornare a giocare, la risposta mentale e fisica è stata ottima. Siamo usciti da questa pagina senza grandi infortuni che era uno dei miei obiettivi, anche se abbiamo ovviamente degli acciacchi com’è naturale che sia dopo due gare fisicamente abbastanza impegnative. Abbiamo d’altra parte dei tempi di gioco effettivo molto bassi, probabilmente perché entrambe le squadre erano tanto tempo che non competevano ad un certo livello. Dobbiamo preparare il nostro futuro a partite sempre più veloci e con ritmi più intensi che prevedano un tempo effettivo anche del 25 % in più rispetto a quello giocato ad agosto, proprio com’è accaduto intorno alla fine della scorsa stagione e delle altre”.

Una fotografia sul ritorno in campo dopo la conclusione della stagione 2019/2020: E’ un po’ presto per dirlo, però siamo tutti belli motivati e soprattutto stiamo programmando bene i prossimi allenamenti in vista dell’inizio della stagione 2020/21 in PRO14. Vogliamo essere molto competitivi già dalle prime partite e l’energia in squadra è molto buona”.

Sul lavoro da svolgere nelle prossime settimane e la sinergia con lo staff tecnico: “La priorità condivisa con coach Bradley e con gli altri allenatori è quella di dare spazio al rugby giocato, dopo tanti mesi di off season in cui ci siamo invece focalizzati sulla preparazione fisica. Il numero di partite consecutive che avremo come Zebre e come Nazionale Italiana è molto elevato, per cui sarà importante mantenere lo stato fisico di ogni giocatore grazie all’individualizzazione del lavoro sul singolo. Le prime partite dobbiamo andare molto forti! Questo è quello che ci siamo detti e che stiamo programmando insieme con lo staff tecnico”.

La sfida nel 2020/2021 per lo staff fisico-atletico: “Mantenere una condizione lineare per tante gare. E’ uno degli aspetti della programmazione più difficili, ma è il nostro lavoro e la nostra sfida”.

Infine, sull’aiuto della tecnologia nella pianificazione e nei riscontri immediati sul lavoro:“I giocatori hanno un feedback immediato a fine allenamento del grado di intensità e di densità del lavoro svolto. Non solo il Gps, ma anche il monitoraggio delle velocità di spostamento dei vari esercizi in sala pesi sta diventando fondamentale. Avere a disposizione dei software sempre più chiari e veloci e con interfacce leggere è tempo risparmiato per noi preparatori. Noi crediamo molto nella tecnologia quando ci aiuta ed in questi due giorni di test è stato fondamentale avere dei software di analisi velocissimi che ci permettessero di avere dati molto chiari su un totale di circa 40 giocatori più i permit player”.

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