Il presidente della Federazione Francese al centro di una bufera che riguarderebbe anche i Mondiali 2023
In Francia, l’universo della palla ovale non sta vivendo giorni semplici. Oltralpe è infatti ufficialmente scoppiato il caso Bernard Laporte.
A dieci giorni dalle elezioni federali, il presidente in carica della FFR (nonché vicepresidente di World Rugby) è stato infatti posto sotto custodia dalla polizia a seguito di alcune indagini relative al legame del numero uno del movimento transalpino con il gruppo Altrad, proprietario del Montpellier e sponsor della nazionale (dei Bleus).
Indietro al 2017
Secondo gli elementi raccolti dalle forze dell’ordine francesi, Bernard Laporte avrebbe – nel 2017 – aiutato il club dell’Occitania riducendo, da 70.000 a 20.000 euro, una sanzione che la squadra avrebbe dovuto versare alla FFR, oltre a sospendere una pena riguardante la disputa di alcune partite a porte chiuse a seguito dell’esposizione di alcuni striscioni offensivi (dei sostenitori del Montpellier) nei confronti della Ligue National de Rugby.
Verso la Rugby World Cup 2023
Un tornaconto non da poco, come riportano i media transalpini in queste ore, dal momento che il gruppo Altrad avrebbe ricambiato il favore (come poi è successo, ndr) diventando dapprima main sponsor dei Bleus, versando un’iniziale somma nelle casse della FFR, e poi uno dei sostenitori – tecnici ed economici – della candidatura (poi rivelatasi vincente) della Francia verso la Rugby World Cup 2023.
Il quadro attuale
Attualmente Bernard Laporte è sotto la custodia della polizia, che nel frattempo con le sue varie unità sta cercando di ricomporre i pezzi del puzzle continuando i suoi interrogatori e raccogliendo ulteriori prove. Tutte le parti in causa, compreso il gruppo Altrad (che nella persona di Mohed Altrad stessa, è stato posto anche lui alla custodia della polizia) e la LNR, sono in attesa di sviluppi e stanno attualmente lavorando coi loro legali per eventuali processi o memorie difensive. La cosa certa è che al momento si vive una situazione di tensione, anche perchè il campo ha ricominciato a parlare: un Top14 appena ricominciato, delle elezioni imminenti e la nazionale di Galthiè pronta a tornare in campo nel mese di novembre.
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