Zebre e Benetton si presentano cariche per la stagione 2020/2021
Da quando Benetton e Zebre (o Aironi prima di loro, se è per questo) partecipano al rugby celtico non c’è mai stata una stagione dove si è attinto così poco dal mercato estero.
Sono solo tre i giocatori stranieri arrivati alle franchigie quest’anno, tutti al Benetton e tutti argentini, di cui due peraltro già militanti in Italia. Joaquin Riera e Ivan Nemer erano già infatti di stanza in veneto, mentre Thomas Gallo, seppur in emergenza, è stato l’unico vero movimento internazionale dei biancoverdi.
Insomma, le franchigie italiane non si sono mai come quest’anno tanto affidate agli italiani. Un po’ per merito della qualità dei giovani italiani, ma anche e soprattutto per le necessità contingenti dovute ad una situazione di ristrettezze economiche che accomuna un po’ tutti e che colpisce maggiormente, come sempre, laddove già non si naviga nell’oro.
Per Benetton, Zebre e tutto il movimento italiano questa stagione (kick-off stasera alle 19, con Zebre v Blues, a seguire – alle 21.15 – Ulster v Benetton) rappresenta un piccolo rischio, ma una grande opportunità: quella di far crescere in maniera rapida e senza precedenti una nuova generazione di giocatori che possano portare alta la bandiera del rugby azzurro, sia in franchigia che in nazionale. E se dovessero riuscirci sacrificando alla causa qualche risultato, noi spettatori faremo buon viso a cattivo gioco.
Guida al Pro14 – Italia
Benetton Rugby
Principali acquisti: Callum Braley (Gloucester), Thomas Gallo (Olimpia Lions), Edoardo Padovani (Zebre), Paolo Garbisi (Petrarca Padova)
Dove eravamo rimasti: 5° nella conference B (5 vittorie, 1 pareggio)
Occhi puntati su: Paolo Garbisi – nell’anno in cui le squadre italiane puntano tanto sui talenti di casa, il giovane mediano di apertura si trova a scalare le gerarchie in casa Benetton. A soli 20 anni Garbisi ha già dimostrato un buon talento e una notevole solidità mentale: ora la sfida è dimostrare quanto tutto questo sia già all’altezza del massimo livello italiano
Le ultime due stagioni del Benetton sono state, a dire la verità, molto simili. Piccoli dettagli, un pizzico di fortuna, la fiducia che le vittorie sanno regalare avevano elevato la versione 2018/2019 dei biancoverdi fino al terzo posto in classifica, e conseguentemente ai playoff. La scorsa stagione i Leoni hanno confermato la loro capacità di competere contro tutti gli avversari, traguardo comunque significativo, ma hanno finito per perdere diverse gare con lo stesso margine con cui erano riusciti a vincerle nella stagione precedente. Alle porte di questa nuova stagione una piccola rivoluzione: via alcuni senatori del club, dentro un’infornata di giovani a cui assegnare subito grandi responsabilità. Nonostante questo, l’impianto della squadra e del club è solido. Le fondamenta poste rimangono e l’obiettivo del Benetton sarà raggiungere i playoff anche in questa stagione.
Un compito ostico, in un girone dove Scarlets, Edinburgh e Munster partono come favorite e in cui Cardiff e Connacht non giocano certo il ruolo dei comprimari. Sarà importante in particolare tenere botta nei momenti in cui tanti giocatori della rosa saranno assenti per rappresentare l’Italia sul palcoscenico internazionale. Ad Ulster, venerdì sera, subito un test importante per capire le condizioni di partenza dei veneti, schierati con quella che, al netto degli infortuni, è la miglior formazione a disposizione.
Zebre Rugby Club
Principali acquisti: Antonio Rizzi (Benetton)
Dove eravamo rimasti: 6° nella conference A (3 vittorie e 1 pareggio)
Occhi puntati su: Antonio Rizzi – ci sono inevitabilmente tante aspettative e molta curiosità sul ruolo e lo spazio che il giocatore del 1998 riuscirà a ritagliarsi a Parma, sua seconda destinazione dopo due stagioni al Benetton dove non ha mai deluso ma non ha mai neanche davvero convinto lo staff a dargli responsabilità continuative. A 22 anni Rizzi si trova davanti a una stagione davvero importante per la sua carriera: avrà sicuramente spazio per mettere in mostra i propri talenti, ma dovrà dimostrare all’interno di un contesto meno competitivo rispetto a quello di provenienza
Le Zebre si presentano ai nastri di partenza della stagione 2020/2021 con la consapevolezza di essersi fermati, nel marzo scorso, proprio quando la loro curva di rendimento stava incominciando a tendere verso l’alto. L’ingresso di Fabio Roselli e Andrea Moretti nello staff di Michael Bradley porta una ventata di rinnovamento nell’indirizzo tecnico della squadra, che nel tempo si è trasformata da cavalleria rusticana votata all’attacco in ogni situazione, senza compromessi, a un sistema più equilibrato, che anzi si esalta nella fase difensiva.
L’obiettivo è migliorare le percentuali di vittoria e continuare a far crescere i giovani italiani che già da qualche stagione fanno parte del progetto della franchigia ducale. Un compito che le Zebre possono assolvere anche grazie alla ritrovata voglia di competizione di alcuni senatori, fra cui un ritrovato Carlo Canna. Certo, la squadra si deve affidare, per fare la differenza, ad alcuni dei suoi giocatori speciali, e l’assenza di Licata nella prima parte del campionato è un piccola tegola in questo senso. La stagione verrà valutata in termini di vittorie ottenute prima che di posizione ricoperta in classifica, ma anche misurando il miglioramento individuale e collettivo. Anche se il valore della rosa è leggermente svalutato rispetto allo scorso anno, le premesse per una stagione positiva ci sono tutte.
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