Il vice presidente di World Rugby ha ottenuto il 51,47% dei voti
Bernard Laporte, vice presidente in carica di World Rugby, è stato ufficialmente rieletto presidente della FFR, federazione di rugby francese, per il secondo quadriennio consecutivo. Sconfitto, in una votazione dall’esito decisamente equilibrato (51,47% delle preferenze, contro le 48,53% dell’avversario), il rivale Florian Grill.
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A dieci giorni di distanza dalle 30 ore trascorse in custodia cautelare, condizione in cui è stato posto dalla polizia transalpina, che sta indagando su presunti favori – risalenti al 2017 – di Laporte al Montpellier di Altrad (vicenda giudiziaria – spiegata qui – ben lontana dall’essere conclusa, che è comunque una spada di damocle sulla testa dello stesso Laporte), l’ex director of rugby di Tolone ha avuto la meglio in una contesa elettorale tiratissima, in cui la partecipazione (96% presenti all’assemblea generale) ed i voti (più del 95% sul totale) dei club dilettantistici hanno avuto importanza primaria.
Un quadriennio in cui – stando al programma elettorale proposto – Laporte, che guiderà così la FFR durante l’attesissimo e per certi versi discusso Mondiale di casa e le Olimpiadi parigine, proverà a smussare le diatribe tra LNR (lega dei club pro) e FFR, nonché condurre il movimento verso obiettivi di assoluto rilievo internazionale, come il titolo iridato per gli uomini, in patria nel 2023, e per le donne, in Nuova Zelanda il prossimo autunno 2021, e gli ori olimpici nel 7s, nell’edizione della manifestazione a cinque cerchi in programma nella capitale francese.
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