Gli azzurri arriveranno piuttosto corti nel reparto ai recuperi del Sei Nazioni
A venti giorni dal debutto stagionale dell’Italia di Franco Smith, attesa il 24 ottobre dalla complessa trasferta di Dublino, in casa di un’Irlanda affamata di punti in classifica e di mete, per migliorare sensibilmente la decisiva differenza punti, in caso di (probabile) arrivo a pari merito con l’Inghilterra nella graduatoria finale, una spia rossa è comparsa, in vista delle convocazioni – attese per la settimana entrante, forse già nella giornata di domani -, sul pannello di controllo dell’allenatore sudafricano,
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Nelle ultime settimane, infatti, sono diversi i giocatori di punta della prima linea azzurra che hanno patito infortuni – quasi nessuno sembrerebbe grave, con l’eccezione di Federico Zani -, di diversa natura, ma tutti tali per cui diventa oltremodo difficile ipotizzare un loro utilizzo nelle due partite ottobrine.
Per chiarire meglio la “gravità” della situazione, basta dare uno sguardo al gruppo di sei piloni e tallonatori utilizzati da Smith nell’ultima uscita ufficiale dell’Italia, lo scorso 22 febbraio 2020, all’Olimpico di Roma, contro la Scozia.
Solo i due giovani piloni delle Zebre Giosuè Zilocchi (fu titolare, a destra) e Danilo Fischetti (partì dalla panchina), peraltro usati da back-up nelle ultime sfide di Pro14 da Michael Bradley, sono abili ed arruolabili. Tutti gli altri (Bigi, Lovotti, Zani e probabilmente anche Riccioni), invece, sono attualmente ai box, e verosimilmente fuori causa, almeno per i primi due impegni, in programma questo mese.
Ruolo per ruolo
Tallonatore (ultima gara: Bigi, Zani)
Lo spot più in difficoltà è sicuramente quello a numero 2. Il capitano azzurro Luca Bigi (traumatico, un mese circa di stop) e Federico Zani (legamenti del ginocchio), i due tallonatori utilizzati a febbraio, difficilmente saranno della partita. Il neozelandese del Benetton Rugby Hame Faiva – ammesso e non concesso che Smith decida effettivamente di puntare su di lui – non dovrebbe ancora essere equiparabile ad ottobre, mentre Marco Manfredi, talentuoso ed emergente numero 2 delle Zebre potrebbe rientrare in campo la prossima settimana, ma è a secco di partite giocate da 9 mesi, a causa di un lungo stop per un problema al ginocchio. Quali saranno allora le scelte di Smith, in una posizione così delicata? Tra i principali candidati ad un posto sull’aereo per Dublino c’è sicuramente il classe ’00 del Benetton Rugby (permit Mogliano) Gianmarco Lucchesi, preciso al lancio e assai dinamico nel gioco aperto, positivo nelle prime uscite celtiche tra derby agostani e secondo tempo del Ravenhill e già coinvolto nei raduni della nazionale in estate. Poi, alla luce del punto interrogativo sullo stato di forma di Manfredi (comunque in lizza), con Oliviero Fabiani e Massimo Ceciliani che non hanno convinto, sin qui, in stagione, chissà che non torni in auge anche un’icona azzurra come Leo Ghiraldini, ex capitano, senza gare ufficiali dal marzo 2019, ma ancora in attività ed invitato al recente ritiro di Parma.
Pilone sinistro (ultima gara: Lovotti, Fischetti)
In un ruolo in cui, in avvio di stagione, il movimento italiano ha registrato gli infortuni gravi per il giovanissimo Matteo Drudi e per Derrick Appiah, che era atteso alla stagione del rilancio, dopo il problema fisico al tendine d’Achille della scorsa annata, Franco Smith, almeno per ottobre, dovrà fare a meno anche del veterano Andrea Lovotti (titolare in febbraio contro la Scozia). Abile ed arruolabile, invece, Danilo Fischetti, che dovrebbe mantenersi in alto nelle gerarchie di uno spot, quello di numero 1, dove Cherif Traoré (Benetton), il principale candidato ad affiancare il miglior giocatore del Top12 ’18/’19 nel ruolo, e Daniele Rimpelli (Zebre) stanno salendo di colpi in questi primi mesi dell’annata agonistica, e potrebbero porre dei quesiti a Smith su chi possa strappare effettivamente il posto in distinta gara.
Pilone destro (ultima gara: Zilocchi, Riccioni)
Non sappiamo ancora l’entità dell’infortunio – pare per fortuna di natura muscolare, e non eccessivamente grave – patito da Marco Riccioni a Belfast, ma alla luce delle smorfie di dolore dell’abruzzese e della difficoltà nell’abbandonare il campo sulle sue gambe, sembra oggettivamente difficile pensare di trovarlo in distinta gara a Dublino. Si apre allora la corsa alla maglia numero 18, perché la 3 dovrebbe restare sulle larghe spalle di Giosué Zilocchi, sempre titolare in epoca Smith. Pietro Ceccarelli, che sta riprendendo le misure al Top14 con Brive e soprattutto archiviando un buon minutaggio, nel corso del Sei Nazioni è stato di fatto sempre la terza scelta di Smith, e potrebbe scalare verso l’alto di una posizione, ma dovrà fare i conti con l’ascesa di Simone Ferrari, veterano azzurro del Benetton, tornato a buoni livelli in queste prime sfide celtiche, e con l’esuberanza del giovane classe ’99 Matteo Nocera (Zebre), tenuto in ottima considerazione dallo staff.
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