Abbiamo parlato con l’azzurra dopo i due raduni autunnali della Nazionale
Reduce dal secondo raduno dell’autunno azzurro in quel di Parma, città dove è cresciuta rugbisticamente e non solo, Michela Sillari – trequarti centro e stella del Valsugana Rugby Padova e della Nazionale Italiana femminile – è decisamente pronta per la ripresa agonistica, tra club e nazionale, rigenerata anche dalla lunga pausa, che, tra tanti aspetti negativi, ha portato con sé anche qualche lato positivo.
“Per la prima volta, da anni, al netto di tutto quello che purtroppo è successo, ho vissuto un’estate tranquilla, senza impegni agonistici (finali, 7s, nazionale, ndr). Tutto sommato me la sono proprio goduta. Forse, un pizzico di riposo era proprio quello di cui avevo bisogno, anche inconsciamente”, racconta Michela – già dottoressa triennale in ingegneria civile -, descrivendo un estate in cui, da un lato ha superato con profitto importanti esami universitari, dall’altro però ha potuto finalmente ricaricare le pile del suo motore.
Propulsore tenuto sempre accesso – quasi a pieni giri -nel club, e riattivato nell’ultimo mese anche in ottica azzurra, con due importanti raduni di preparazione con vista sull’autunno più impegnativo nella storia della nazionale, tra recuperi del Sei Nazioni e torneo di qualificazione mondiale dicembrino.
“Il primo raduno è servito principalmente per ritrovarci. Abbiamo lasciato da parte le strutture, ponendo massima concentrazione sul gioco in generale, per ritrovare sintonia e un certo feeling tra di noi. E’ stata una tre-giorni tosta sul piano fisico, con tanto volume. Siamo riuscite a fare dei contrapposti, molto intensi sul piano della corsa – seppur senza contatto -, 15 contro 15. Nel secondo, invece, abbiamo ripreso ripreso in mano le strutture di gioco specifiche del nostro attacco, rivisitando giocate particolari in situazioni di gioco rotto. Quindi abbiamo anche fatto meno fatica (sorride, ndr)”, prosegue Sillari, dedicando un passaggio anche alle numerose compagne, impegnate nel campionato transalpino, che non hanno potuto presenziare agli appuntamenti di Parma.
“C’è dispiacere per l’assenza delle ‘francesi’. Anche perché si tratta ci un gran numero di ragazze, quasi tutte sempre schierate da Andrea (Di Giandomenico, ndr) nelle partite degli ultimi anni. Peraltro, stiamo parlando esclusivamente di atlete di mischia e la loro mancanza – forzata da una situazione sanitaria così fluida – ha portato sicuramente svantaggio a loro, che non hanno potuto lavorare assieme a noi, ma anche alle compagne di reparto presenti. Speriamo di riuscire a recuperare il tempo ‘perso’, da quel punto di vista, nel breve raduno che si farà prima della sfida contro l’Irlanda”.
Obiettivo Mondiale
Il grande target azzurro è quello di arrivare al top a dicembre, per giocarsi al meglio le fiches iridate. Prima, però, c’è un Sei Nazioni 2020 da concludere al meglio, con due partite – contro Irlanda ed Inghilterra – a disposizione dello staff azzurro per lavorare sulla squadra da presentare poi al torneo dicembrino di qualificazione.
“Con l’Irlanda, che sarà anche una diretta rivale nelle qualificazioni mondiali di dicembre, l’obiettivo è senza mezzi termini quello di vincere. Anche perché ci farebbe bene al morale, ed alzerebbe autostima e convinzione nei nostri mezzi. Dovesse andare male – in termini di prestazione o di punteggio -, comunque, avremo la possibilità di aggiustare il tiro la settimana successiva, seppur contro una corazzata come l’Inghilterra”.
“Per capire che gara ci troveremo a dover giocare contro le inglesi, a pieno regime difficilmente contrastabili, però, è sempre necessario capire con che formazione e che attitudine sceglieranno di presentarsi in Italia. E poi anche da quello che deciderà di fare Andrea, che potrebbe usare le due partite, ed in particolare la seconda, anche come banco di prova per avere le idee più chiare sul XV da schierare nelle gare di qualificazione Mondiale, il grande obiettivo di questo inverno”, chiarisce Sillari, lasciando spazio a pochi dubbi sull’ambizione delle ragazze di Andrea Di Giandomenico.
Ambizione Mondiale
“Vogliamo andare al Mondiale, possibilmente vincendo il torneino (round robin con Irlanda, Scozia e probabilmente Spagna, ndr) e togliendoci subito il pensiero. Partiamo con quel bersaglio in testa, ma sappiamo che sarà importante, nel caso non dovessimo riuscire a chiudere da prime delle classe, arrivare almeno in seconda posizione, per garantirci la presenza al torneo di ripescaggio – con squadre decisamente più malleabili -, in programma nel 2021 (probabilmente in Nuova Zelanda, in primavera). Non sarà semplice staccare il pass per la Coppa del Mondo, ma siamo consce sia un qualcosa alla nostra portata”, la posizione forte, in tal senso, dell’ex Colorno, che, tuttavia, ci tiene a sottolineare come nulal vada lasciato al caso nelle valutazioni tecniche, neppure un fattore nuovo, che purtroppo, però, è entrato prepotentemente in rotta di collisione con le nostre vite, anche sportive.
Variabile virus
“Purtroppo, non possiamo mai dimenticare, nell’equazione del nostro percorso sportivo, anche la presenza di una fastidiosa ed inedita variabile covid, che potrebbe forzare diverse assenze alle varie squadre internazionali e scombinare piani e gerarchie.
Di certo, per ora, ha cambiato – non senza grandi discussioni – le regole del gioco in UK, dove il campionato inglese ripartirà nel weekend, anche se, a due giorni dal via, si registra già il rinvio di Bristol v Wasps.
“Ho letto le nuove regole – in vigore almeno per il girone d’andata -, tra maul consentite solo nei 22 d’attacco, riduzione enorme del numero di mischie e tempo di gioco portato a 70′. Sicuramente sono misure prese in seguito a studi dettagliati, ma non nascondo la mia perplessità sul fatto che queste nuove norme – che impattano sul gioco in modo importante – possano rappresentare una mossa risolutiva nella lotta alla trasmissione del virus, anzi. Peraltro, visto che in Inghilterra maul e chiusa sono il punto di forza di diverse squadre, sarà interessante, ed anche divertente, vedere che piega prenderà il rugby del torneo britannico”.
Serie A femminile – clicca qui per il calendario del torneo
Non sono cambiate, invece, le regole in Italia, con la Serie A femminile, primo campionato FIR a riaprire i battenti, che prenderà il via – almeno per quanto concerne il girone 1 – domenica 18 ottobre, con il Valsugana di Michela Sillari tra le grandissime favorite per il titolo, in testa al campionato lo scorso anno, al momento dello stop.
“Lo stagione passata stavamo andando alla grande. Un poco di rammarico per non aver potuto vivere fino in fondo un’annata del genere c’è ancora, ma onestamente i playoff sono sempre un’incognita. Chissà come sarebbe andata un’eventuale finale”, sentenzia, con modestia, l’ex Ayesford Bulls, tornando con il pensiero, per un attimo, allo scorso anno, prima di focalizzarsi sulla stagione entrante.
“Cercheremo di prenderci le nostre soddisfazioni quest’anno. Anche perché arriviamo veramente bene al torneo: nella pausa siamo state seguite alla grande dal Valsu sul piano fisico, mentre parlando di campo, spesso, grazie alla profondità del nostro gruppo, siamo riuscite a fare allenamenti contrapposti 15 contro 15, avendo alle volte anche persone fuori dal campo a fare cardio o skills. Addirittura abbiamo potuto fare mischie 8 contro 8 abbastanza regolarmente, perciò siamo serene per i primi impegni agonistici”, puntualizza, senza nascondere la bramosia di tornare presto ad una partita vera. Desiderio che verrà esaudito nella serata di domani.
“Ma non si può mai essere certi, fino in fondo, dello stato di forma reale finché non si gioca una partita. Ecco perché domani sera disputeremo una vera e propria amichevole in famiglia, per tornare a riassaporare, seppur edulcorate dal contesto particolare, le sensazioni uniche di un match”.
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