L’avanti sta acquisendo sempre più consapevolezza dei suoi mezzi fisici e tecnici
L’appetito vien mangiando recitava un antico adagio e di certo Lorenzo Masselli, avanti delle Zebre Rugby con cui ha collezionato 7 presenze dall’inizio della sua avventura in maglia multicolor, sta mostrando di avere tanta fame di crescere e di arrivare all’alto livello.
Intervistato dal sito ufficiale della franchigia emiliana, il seconda/terza linea ha così espresso il suo punto di vista su varie tematiche: “Penso di aver giocato bene – esordisce nel suo discorso riferendosi all’avvio di stagione nel Pro14 – ho sfruttato le mie occasioni. Adesso è importante iniziare a vincere le partite, voglio aiutare la squadra a farlo e diventare un giocatore chiave specialmente in questo periodo che verrà”.
Sulla sua duttilità e i suoi idoli afferma: “Mi sento più confidente nel giocare terza linea, perché mi piace attaccare lo spazio, avere la palla in mano, dare il tuo contributo in tutto il campo, tutte cose che quando giochi terza linea fai. Sono cresciuto guardando giocatori come Kieran Read e Pierre Spies e mi piacerebbe continuare ad esprimermi in quella posizione”.
Poi un focus sul futuro, riservato ai mesi di novembre e dicembre quando molti giocatori internazionali delle Zebre lasceranno spazio ai più giovani, come lui: “Penso sarà una grossa occasione per i giovani e per chi non ha giocato molto di farsi trovare pronti e di accumulare minuti. Sarà – dice il giocatore delle Zebre Rugby – un periodo difficile vista l’assenza in rosa di alcuni atleti importanti ma anche una buona opportunità per molti di noi. Giocare al fianco di giocatori della nazionale è sicuramente stimolante perché ci invita tutti ad alzare i nostri standard e l’asticella delle nostre performance”.
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Un pensiero sul prossimo avversario delle Zebre Rugby, l’imbattibile Leinster: “Il Leinster è una squadra molto forte e performante sia in attacco che in difesa. Sono molto accurati e stiamo lavorando per essere sempre più precisi nell’esecuzione del nostro gioco, senza concedere loro troppe opportunità di attaccarci perché sono molto efficaci nel farlo”.
Ecco un riferimento alle origini: Masselli infatti ha origini materne sudafricane ed ha giocato lì sino al 2016. “Penso che il livello di fisicità sia lo stesso. In Europa il rugby vede più di calci e tatticismi, mentre in Sudafrica è più giocato palla in mano. Direi che sia questa la principale differenza”.
Infine un pensiero sugli obiettivi stagionali ovali e quelli extrarugbistici: “Mi piacerebbe diventare un giocatore chiave ed aiutare la squadra a vincere le partite. Vorrei farmi trovare sempre pronto e guadagnare la fiducia dei miei allenatori per giocare e dare il mio apporto alla squadra ad ogni occasione”.
“Penso che sia molto importante pensare cosa fare dopo il rugby e avere un’idea della tua carriera futura, perché il rugby è solo temporaneo e devi sempre considerare questo aspetto. Personalmente mi piacerebbe lavorare nel settore dell’economia e della finanza. Questo è ciò su cui sto lavorando in vista del mio futuro”.
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