Gli Springboks starebbero pensando a saltare i primi tre turni del Championship per avere maggiore preparazione. Sull’argomento le parole di Jake White
Non si placano le voci riguardo al Sudafrica e alla sua partecipazione al prossimo Rugby Championship, che partirà il 31 ottobre con “l’anticipo” tra Australia e Nuova Zelanda, prima poi di vedere il suo programma normale dipanarsi dal 7 novembre. O forse no? Come raccontato ieri, il Sudafrica ha tempo fino a venerdì per ufficializzare la sua partecipazione (non c’è stata ancora nessuna firma a riguardo) all’edizione 2020, ma nelle ultime ore si sta proponendo uno scenario diverso.
Secondo quanto riportato da The Telegraph la SARU vorrebbe posticipare l’ingresso degli Springboks nel torneo, facendogli saltare le prime tre giornate e dunque giocando solo “il girone di ritorno”, e sfidando una sola volta a testa le avversarie e non due come programmato. Questo permetterebbe ai giocatori sudafricani di mettere più benzina nel motore, giocando fino alla prima settimana di novembre in patria prima di trasferirsi in Australia. Il quarto turno infatti è in calendario il 21 novembre e prevede la sfida stellare contro la Nuova Zelanda. Se l’Argentina, nonostante sia a secco di rugby praticamente dal Mondiale a livello di nazionale e da marzo coi Jaguares, ha disperato bisogno di visibilità e ha accettato il calendario senza remore, il Sudafrica la pensa in modo diverso. Troppo il ritardo di condizione rispetto a movimenti che sono ripartiti ormai da diversi mesi, non semplice gestire due mesi lontano da casa per il gruppo nazionale.
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Il punto principale è comunque quello della condizione fisica, visto che il Super Rugby Unlocked è iniziato da una settimana appena e i giocatori sono rimasti fermi per mesi. Riguardo a ciò è intervenuto Jake Smith, allenatore Campione del Mondo 2007 e ora al comando dei Bulls: “Quella dei sudafricani certamente non è la preparazione ideale, quindi se io fossi un allenatore della nazionale cercherei un modo per non partecipare, perché non sarebbe giusto sfidare squadre già così rodate. I nostri giocatori hanno giocato solo due partite competitive (contando anche lo showdown interno agli Springboks), e non è certo l’ideale per lanciarsi in un torneo così dispendioso”. Aumentano dunque le voci che vogliono gli Springboks lontano dal Rugby Championship, o totalmente o solo parzialmente, ma come detto manca sempre meno alla decisione finale: entro venerdì si conoscerà se e quanto il Sudafrica prenderà parte al torneo.
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