La prima di Luca Bot, la soddisfazione di Nicola Bezzati e la fiducia verso un percorso di crescita per Plinio Sciamanna ed Alessandro Martire
La prima giornata di Serie A femminile ha dato già grandi responsi in ottica corsa scudetto, con il netto successo del Valsugana a Roma, sul campo della Capitolina, e con la vittoria nel big match del Villorba di Luca Bot – alla prima sulla panchina delle Ricce – contro il Colorno, steso con un significativo 34-0. Andiamo sui campi, come da abitudine – dopo un turno della massima competizione femminile -, per raccogliere le sensazioni dei coach, al termine di un primo turno estremamente interessante, che ha prodotto parecchie considerazioni importanti anche in ottica futura.
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Unione Rugby Capitolina v Valsugana 0-118 – Serie A femminile
Nicola Bezzati, head coach Valsugirls
“Era opportuno giocare e respirare di nuovo il campo e lo spogliatoio domenicale. Avendo a disposizione una rosa molto ampia abbiamo messo in campo un mix tra esperienza e novità. Abbiamo dato la possibilità ad alcune ragazze nuove di esprimersi per 80’ anche in ruoli chiave. come per Stevanin a numero 10 e per l’intera prima linea. Siamo molto soddisfatti per loro. Sotto il profilo fisico le ragazze, nonostante la lunga trasferta, hanno dato un segnale positivo ai preparatori. Non possiamo quindi che proseguire carichi sulla linea già tracciata in questi mesi”.
Alessandro Martire, capo allenatore Unione Rugby Capitolina
“Il risultato è eloquente. Valsugana è una squadra fortissima, ma non sorprende come cosa, d’altronde vanta in rosa mezza Nazionale, mentre la nostra è ancora un cantiere aperto, con qualche assenza per motivi di lavoro e di studio nei trequarti e qualche ragazza che è andata a fare un’esperienza altrove. Quindi ci siamo trovati con una linea di trequarti totalmente diversa rispetto alla passata stagione, con ragazze fuori luogo e ragazze alla prima volta nel rugby a XV.
Loro ci hanno messo in estrema difficoltà sul ritmo, giocando bene sul senso. La maggior parte delle mete le hanno trovate marcando alla bandierina, muovendo alla grande il pallone al largo. Grande merito loro, ed un pochino demerito nostro, ma niente da dire sul lavoro delle ragazze in campo. Sull’uno contro uno, nessuna si è tirata indietro, nonostante il 118-0 possa sembrare una resa, così non è stato, ma un cantiere aperto contro una squadra così, un risultato del genere può capitare”.
Arredissima Villorba v Rugby Colorno 34-0
Luca Bot, head coach ArredissimA Villorba
“Una buona prestazione delle nostre ragazze, dopo tanto tempo di inattività. Buona attitudine al cospetto di una squadra molto fisica davanti come il Colorno, che ha cercato di metterci grande pressione sulle fasi di conquista, in chiusa dove aveva giocatrici di peso ed impatto. Le ragazze hanno retto bene i momenti di difficoltà, aggiustando la chiusa e giocando bene la touche, così da avere tanti palloni per attaccare.
La differenza l’abbiamo fatta con la volontà di avanzare: le ragazze sono state più veloci nella letture e nelle esecuzioni sui punti punti d’incontro, o sostegno all’altezza o nuovo punto d’incontro per riorganizzarci ed allargare poi al largo velocemente. In questo siamo stati superiori ad un Colorno che comunque si è battuto sino alla fine: non è stata una passeggiata. Le ragazze si sono impegnate a fondo, sia le titolari che le atlete entrate dalla panchina, tra cui alcune giovanissimi, salite dalla Under 18, che si sono subito dimostrate all’altezza della situazione”.
Plinio Sciamanna, head coach Colorno
“A dispetto di un risultato sicuramente non positivo, abbiamo disputato un ottimo primo tempo, restando in partita sia dal punto di vista fisico che dell’atteggiamento. La mancanza di minutaggio e la miglior condizione fisica di Villorba ci hanno tagliato le gambe nella seconda frazione, della quale salviamo la voglia di continuare a lottare fino alla fine. Il gruppo sta lavorando bene e c’è grande coesione sia all’interno dello spogliatoio che all’esterno. Prendiamo atto della distanza che ci separa dalle campionesse in carica e rimettiamoci a lavorare sodo”.
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