Dodici avversari hanno rotto il protocollo e sono usciti dalla bolla, facendo naufragare l’incontro di domenica
L’Inghilterra non giocherà contro i Barbarians la partita di domenica 25 ottobre. Lo ha ufficializzato la federazione inglese nel pomeriggio di venerdì.
Il caso è scoppiato nella serata precedente, giovedì, quando è stato reso noto che la partita era a rischio a causa della violazione del protocollo di sicurezza legato al coronavirus da parte di un gruppo di atleti della squadra ospite: 12 giocatori hanno lasciato senza autorizzazione l’albergo, e quindi la bolla preparata per loro.
Il management del mitico club a inviti ha cercato di recuperare un numero di altri giocatori congruo per poter comunque affrontare la partita di domenica, che avrebbe significato il ritorno della nazionale di rugby inglese a Twickenham, ma non è riuscito nell’impresa impossibile.
L’unica soluzione possibile è stata cancellare il match per non mettere a rischio la salute di tutti gli altri partecipanti. Un brutto colpo per la già scomoda situazione finanziaria del rugby inglese, che non beneficerà degli introiti legati alla partita.
“Siamo incredibilmente frustrati e delusi che le azioni di alcuni giocatori dei Barbarians significhino non poterci sentire sicuri nel procedere con l’incontro” ha dichiarato Bill Sweeney, il CEO della federazione inglese.
Secondo quanto emerso sui media inglesi, fra cui fonti affidabili quali BBC e Telegraph, fra i 12 atleti ci sarebbe stato Chris Robshaw. L’ex capitano dell’Inghilterra avrebbe dovuto capitanare i Barbarians prima di salutare Twickenham e dirigersi negli Stati Uniti, dove chiuderà la carriera nella Major League Rugby. Robshaw ha direttamente confermato l’accaduto con un post di scuse su Twitter.
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