L’allenatore dell’Italrugby analizza l’avversario di sabato svelando anche alcune dinamiche del gruppo azzurro
Calmo, lucido e tranquillo, eppure dentro di sè non vede l’ora che inizi questo lunghissimo e serratissimo autunno internazionale. Franco Smith, capoallenatore dell’Italrugby, è pronto alla battaglia: il coach degli azzurri alla vigilia della gara contro l’Irlanda, valida per il recupero del quarto turno del Sei Nazioni 2020, ha fatto il punto della situazione in casa Italia parlando sia degli avversari sia dei processi a lungo termine che stanno coinvolgendo il gruppo da lui guidato.
Irlanda-Italia
“L’intensità – fa sapere – è un’arma sulla quale vogliamo lavorare per essere ancor più competitivi: rispetto all’Irlanda e a giocatori irlandesi abbiamo un piccolo deficit, perchè abbiamo avuto meno partite da giocare. I loro uomini sono stati impegnati sia nel finale della scorsa stagione di Pro14 sia in quello delle coppe europee, in ogni caso cercheremo di adattarci al ritmo del match il prima possibile”.
“Conosciamo la fisicità dell’Irlanda, che è anche quella delle altre squadre che di solito affrontiamo. Da quando l’attività è ripresa stiamo dedicandoci anche a questo, giorno dopo giorno. Il processo però non è immediato: abbiamo un gruppo giovane, come in tutti gli sport bisogna crescere progressivamente, con applicazione e collaborando con le due franchigie”.
La filosofia
“Non è quasi mai successo di avere tutte queste partite una dopo l’altra, ma la cosa mi entusiasma. Ci sarà una grande opportunità: quella di creare più rapidamente il gruppo-squadra. Possiamo trovare una nostra nuova cultura, un nuovo modo di fare. L’obiettivo è quello di creare un nucleo di 45-50 persone che arrivi sino alla Rugby World Cup 2023, ma non solo. I meccanismi che instaureremo in questi giorni potranno esserci utili anche per i prossimi appuntamenti internazionali.
Solitamente i ragazzi trascorrono molto più tempo nelle franchigie, avere sei settimane consecutive tutti insieme è una grande chance”.
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La prima formazione
Sui cambiamenti di formazione: “Le modifiche fatte rientrano sempre nel processo di ampliamento del gruppo da cui poi poter pescare. Polledri da numero 8? Jake sta giocando a Gloucester in quel ruolo e anche noi in nazionale vogliamo provare a vederlo in quella posizione.
Violi e Garbisi? Ci hanno fatto vedere di voler iniziare a prendersi delle responsabilità: se vogliamo aumentare i caps dei giocatori di nostro interesse dobbiamo coinvolgerli il più spesso possibile”.
Irlanda-Italia (sabato 24 ottobre, ore 16.30), e tutti gli altri recuperi del Sei Nazioni 2020, oltre che su DMAX e DPlay saranno visibili anche in diretta streaming su OnRugby. Quindici minuti prima del calcio d’inizio troverei in homepage la notizia contente il player per poter vedere la/le diretta.
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