Il terza linea azzurro è fiducioso che il lavoro fatto a livello fisico permetterà agli azzurri di crescere, evitando situazioni come quelle di Dublino
Nell’ultimo incontro virtuale con la stampa è intervenuto Abraham Steyn, terza linea della Nazionale azzurra e del Benetton Treviso, reduce dall’aver giocato tutti gli 80 minuti della sfida di Dublino, e ovviamente al lavoro coi compagni in vista dell’Inghilterra.
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La discussione è partita dai punti d’incontro e dall’enorme facilità con la quale l’Irlanda riusciva a imporsi. Steyn ha detto come “Loro siano stati bravi in fase di studio e preparazione della partita, mettendoci sotto grande pressione nei punti di contatto: riuscivano a impedirci di creare qualsivoglia struttura di gioco. Avevano una difesa presente che saliva fortissimo, non c’è stato molto da fare. Non siamo riusciti a sistemarci durante la gara settimana scorsa, ma stiamo lavorando duro per non vivere più situazioni come quella”. Il terza linea azzurro ha poi guardato avanti, con un’Inghilterra che ha caratteristiche di gioco simili rispetto a quelle degli irlandesi, dunque l’Italia sarà costretta a girare pagina il prima possibile, riuscendo a esprimere più efficacia e fisicità sui punti d’incontro.
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Si è poi parlato del lavoro che la Nazionale sta facendo con Quentin Kruger, il nuovo preparatore atletico degli azzurri, che ha già lavorato con Franco Smith ai Cheetas: “Penso che stia andando molto bene con lui, anche se ovviamente non si può vedere subito l’effetto. Insieme abbiamo visto come i dati e i risultati dei test siano molto positivi, dobbiamo essere capaci di trasferirli in partita, oltre che di aumentarli ancora di più”. Sul fatto di giocare terza ala o terza centro come posizione preferita, Steyn ha sottolineato come per lui non conti il numero sulla maglia, ma la possibilità di dare il suo contributo alla squadra. Infine si è chiesto a Steyn come la sconfitta di Dublino avesse influito sulla mente del gruppo, e se lo stesso sia stato capace di voltare pagina in fretta: “Immediatamente dopo la gara si, certo, è stata dura ripensarci. Poi comunque siamo tornati subito a Roma e abbiamo analizzato la gara, scovando comunque anche delle cose positive. Voglio anche sottolineare come per lunghi tratti la squadra abbia difeso bene, poi gli errori commessi ci siano costati carissimo”.
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