Sei Nazioni 2020, Jones: “Inghilterra in campo per restituire al rugby la sua reputazione”

L’head coach degli avversari dell’Italia vuole una squadra che cancelli la memoria di quanto accaduto con i Barbarians

Eddie Jones, head coach dell'Inghilterra

Eddie Jones, head coach dell’Inghilterra – ph. Sebastiano Pessina

L’Inghilterra scenderà in campo a Roma con la voglia non solo di portare a casa il trofeo del Sei Nazioni 2020, dice Eddie Jones, ma anche di restituire una sorta di dignità al rugby, calpestato nei suoi valori dal comportamento dei 12 giocatori dei Barbarians che hanno sabotato lo svolgimento della partita di Twickenham originariamente prevista per domenica scorsa.

“In questo momento il rugby è un po’ lo zimbello della situazione. A nessuno piacere vedere partite cancellate per l’infrazione dei protocolli in vigore al momento, ma è quello che è successo – ha dichiarato l’head coach della nazionale inglese – Non è una cosa buona per il nostro sport, ma abbiamo l’opportunità di ribaltare le cose. E’ un peso che portiamo e che ci piace portare.”

“Siamo abbastanza fortunati da giocare al massimo livello possibile e vogliamo assicurarci di rimettere il nostro sport al suo posto, dove deve stare.”

“Abbiamo un grande sport e non ci piace vederlo ridotto a qualcosa di poco serio, com’è accaduto. E’ nostra responsabilità offrire una performance che faccia dimenticare quanto accaduto nell’ultimo paio di settimane.

L’Inghilterra è attualmente in seconda posizione in classifica, a pari merito con la Francia, ma lo scontro diretto di Parigi la lascia nella posizione di principale favorita al titolo finale. Il gap fra gli inglesi e la squadra italiana è tale che ottenere cinque punti a Roma sembra quasi scontato per gli uomini di Eddie Jones, che potranno però ipotecare ulteriormente la vittoria del Torneo segnando più punti possibile.

“E’ un periodo difficile. Le persone perdono i loro lavori e i loro familiari, siamo assolutamente privilegiati ad avere l’opportunità di giocare a rugby al massimo livello – ha aggiunto il tecnico – La nostra responsabilità è portare un sorriso sulle facce delle persone e ci piacerebbe renderle felici per un momento, portando via un po’ di dolore. I giocatori hanno approcciato questo ritiro con un gusto per il gioco che non avevo mai visto prima, c’è un vero, gran desiderio di farlo.”

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