Nuova Zelanda e Australia di nuovo di fronte per la terza sfida della serie, stavolta valida anche per il rimaneggiato torneo
Incomincia alle 9:45 di sabato 31 ottobre (diretta TV Sky Sport) la sfida fra Argentina, Nuova Zelanda e Australia per contendersi il TriNations 2020, ultima imbizzarrita creatura figlia della situazione sanitaria globale.
Con il Sudafrica che ha rinunciato alla partecipazione al Rugby Championship, infatti, solo i Pumas e gli All Blacks hanno raggiunto la bolla australiana e si apprestano a dar vita a una edizione senza precedenti del torneo, che nel frattempo ha rispolverato il suo precedente nome: TriNations, appunto.
Mentre l’Argentina è tornata in campo per un test di preparazione contro la squadra A dei Wallabies, Nuova Zelanda e Australia si preparano ad essere al centro dell’attenzione nell’atteso match dell’ANZ Stadium di Sydney. Sarà il terzo scontro annuale fra le due rivali, il penultimo, valido per l’assegnazione della Bledisloe Cup.
Finora l’Australia ha raccolto un pareggio e una sconfitta, ma proverà a ribaltare la situazione nei due match casalinghi. Se è vero che i Wallabies hanno vinto 13 degli ultimi 26 confronti in terra australiana, è altrettanto vero che gli All Blacks non perdono due partite consecutive contro i green and gold dal 2001.
Il tema principale dell’incontro sono le numerose novità proposte da entrambe le parti. Hoskins Sotutu è la prima grande notizia riguardante la squadra ospite: Ian Foster ha consegnato la maglia numero 8 al terza centro dei Blues per la prima volta da titolare, con Ardie Savea che rimarrà in Nuova Zelanda al fianco della compagna, prossima al parto.
Per Sotutu si tratta della coronazione di un’ottima stagione dove lo abbiamo visto fare un vero e proprio salto di qualità: adesso lo aspetta una prova sicuramente difficile, quella di mostrare sul palcoscenico più grande di tutti le sue illimitate abilità. Un numero 8 davvero divertente da seguire, che coniuga potenza a giocate spettacolari grazie a raffinatissime skills.
Per gli All Blacks c’è il rientro di Sam Whitelock e Ngani Laumape, entrambi importanti anche dal lato dell’esperienza, e in panchina si rivede Dalton Papali’i, altro terza linea dei Blues, che in un rugby fatto di workrate e abilità di forzare turnovers nel punto d’incontro può essere sicuramente un giocatore di prima fascia.
Novità anche più numerose in casa Australia. Dave Rennie rivoluziona le scelte e dà spazio all’esordio di Noah Lolesio e Irae Simone a 10 e a 12. L’ultima volta che i Wallabies erano partiti dall’inizio con una coppia apertura-primo centro entrambi esordienti era il 1985.
Entrambi i giocatori hanno disputato un ottimo Super Rugby AU. Se Lolesio è già da tempo preannunciato come futura apertura dell’Australia, Simone ha conquistato la ribalta a suon di prestazione nei Brumbies, coniugando atletismo e qualità tecniche.
Al suo fianco agirà Jordan Petaia, recuperato per partire sin dal primo minuto, e ad estremo, a dare esperienza al lotto dei trequarti, Rennie ha scelto Dane Haylett-Petty.
In panchina altri due esordienti: Fraser McReight, terza linea rubapalloni, e Tate McDermott, scheggia impazzita, entrambi dei Reds. Proprio sulla grande energia in uscita dalla panchina punta molto lo staff dei Wallabies, che ha evidentemente concentrato fra i sostituti un gruppo di giocatori pronti a dare una vera e propria scossa all’incontro.
I temi tecnici e tattici principali dell’incontro rimangono gli stessi: l’Australia dovrà cercare di limitare i propri errori al minimo indispensabile, perdendo meno palloni possibile al breakdown e calciando con accuratezza e precisione, per non dare palloni di recupero che contro gli All Blacks diventano letali. Se riusciranno a farlo, allora i neozelandesi dovranno provare a vincerla attraverso la produzione di gioco, uno scoglio che non sempre sono riusciti a superare.
Le formazioni per la prima del TriNations 2020
Australia: 15 Dane Haylett-Petty, 14 Filipo Daugunu, 13 Jordan Petaia, 12 Irae Simone, 11 Marika Koroibete, 10 Noah Lolesio, 9 Nic White, 8 Harry Wilson, 7 Michael Hooper (c), 6 Ned Hanigan, 5 Matt Philip, 4 Lukhan Salakaia-Loto, 3 Allan Alaalatoa, 2 Brandon Paenga-Amosa, 1 James Slipper
A disposizione: 16 Jordan Uelese, 17 Scott Sio, 18 Taniela Tupou, 19 Rob Simmons, 20 Fraser McReight, 21 Tate McDermott, 22 Reece Hodge, 23 Hunter Paisami
Nuova Zelanda: 15 Beauden Barrett, 14 Jordie Barrett, 13 Anton Lienert-Brown, 12 Jack Goodhue, 11 Caleb Clarke, 10 Richie Mo’unga, 9 Aaron Smith, 8 Hoskins Sotutu, 7 Sam Cane (c), 6 Shannon Frizell, 5 Samuel Whitelock, 4 Patrick Tuipulotu, 3 Ofa Tu’ungafasi, 2 Dane Coles, 1 Karl Tu’inukuafe
A disposizione: 16 Codie Taylor, 17 Alex Hodgman, 18 Tyrel Lomax, 19 Scott Barrett, 20 Dalton Papalii, 21 TJ Perenara, 22 Ngani Laumape, 23 Rieko Ioane
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.