Gli ospiti si impongono 14-10, al termine di una partita ricca di errori
Nel pomeriggio in cui Alun Wyn Jones diventa il più presente nella storia del rugby – in termini di Caps internazionali (contando anche le sfide con i B&I Lions, e i due incontri con i Barbarians) -, lo spettacolo al Parc y Scarlets, tra Galles e Scozia, invece, anche a causa del forte vento su Llanelli, si rivela non all’altezza del traguardo del fuoriclasse degli Ospreys, con gli errori che la fanno da padrona.
La fotografia del pomeriggio arriva già sulla prima palla, con il possesso gallese che dura due fasi, con una controruck scozzese, ed allargamento di buona qualità dell’ovale sin sull’out di sinistra, dove un ingresso laterale di Watkin concede un piazzato agli ospiti, già al 2′. Russell, però, complici anche le folate di vento, non centra i pali, con Biggar che allontana la minaccia calciando l’ovale in rimessa laterale, ben oltre la linea dei 22 metri.
Alla prima mischia della sfida, al 5′, gran lavoro degli avanti in rosso, che forzano una penalità contro Sutherland, pilone sinistro ospite, messo in grande difficoltà da Tomas Francis. Il Galles, così, va in penal’tocuhe a ridosso dei 22 metri avversari, ma il lancio in rimessa di Elias è sballato, e il possesso cambia proprietaria. La touche, tuttavia, si rivela un grosso problema anche sul fronte opposto, con Fraser Brown oltremodo falloso al lancio.
I primi punti dell’incontro, caratterizzato da errori gestuali a profusione e purtroppo diversi infortuni (Biggar, Russell e Hastings lasciano il campo, con acciacchi di diversa natura, nel corso della gara), arrivano al 9′, quando Elias, in mezzo al campo, concede un piazzato, mandato a bersaglio (3-0) da Russell, per fuorigioco.
Il grande tema della prima mezzora, al Parc Y Scarlets sono gli innumerevoli errori gestuali e la difficoltà, da parte di entrambe le squadre, nel mantenimento del possesso in rimessa laterale. A risentirne, è soprattutto lo spettacolo, che stenta giocoforza a decollare, con un ritmo basso e spezzettato.
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Al 20′, Hogg sembra trovare un buco sull’out di destra, a ridosso dei 22 avversari, ma Biggar è superbo in difesa, lavorando al meglio sulla corsa di Harris – assistito dallo stesso Hogg -, forzandone un pesante pallone perso in avanti.
Alla prima vera occasione del pomeriggio, il Galles passa in vantaggio. Sulla prima rimessa laterale ben eseguita appena dentro la metà di campo avversaria, dopo una carica in mezzo di Watkin, Faletau usa superbamente il piede, costringendo la Scozia ad una touche con lancio nei propri 5 metri difensivi. Lancio sbagliato da Fraser Brown, che regala il possesso in zona rossa ai dragoni, che, dopo un multifase corrosivo ad un passo dalla linea di meta, con una serie di cariche corrosive, vanno oltre con Rhys Carre (32′). Halfpenny trasforma e fissa il 7-3, con sui sembra si possa andare alla pausa lunga, ma a tempo rosso, James Davies si tuffa in un raggruppamento, concedendo un penalty semplice per Hastings, appena entrato per Russell, per il 7-6 al 40′.
In avvio di ripresa, Biggar lascia il campo acciaccato. Poco dopo, al 44′, Nel forza un gran tenuto in mezzo al campo, che permette alla Scozia di tornare in zona rossa con il piede di Hastings. Driving maul avanzante, ma ben difesa, con il turnover forzato dai dragoni, che ripetono la medesima difesa pochi minuti dopo.
Galles che, nonostante un cambio di passo in mischia chiusa, non riesce ad essere efficace in zona rossa, causa i troppi errori gestuali e sciupa la grande occasione al 50′, quando un’ingenua ostruzione di Fraser Brown, regala una bella base di partenza da rimessa laterale. Dopo un multifase corrosivo, dentro i 5 metri, tuttavia, Rowlands si tuffa nel raggruppamento e vanifica il tutto. La Scozia, invece, non perdona al 60′: calcio contro la mischia del Galles, penaltouche e carrettino vincente, con la firma di McInally, per il 7-11, con l’errore di Hastings alla trasformazione. Il Galles si riavvicna con il piazzato di Halfpenny, conquistato dallo stesso 15 dei dragoni, con un gran tenuto forzato su Hogg, al 67′, ma non ha mai possesso in zona rossa per tentare il sorpasso, e nel finale concede il piazzato del definitivo 10-14 di Hogg, dopo il super tenuto di Ritchie – man of the match – a ridosso dei 22 d’attacco della Scozia.
Il tabellino di Galles v Scozia – Sei Nazioni 2020
Galles: 15 Leigh Halfpenny, 14 Liam Williams, 13 Jonathan Davies, 12 Owen Watkin, 11 Josh Adams, 10 Dan Biggar, 9 Gareth Davies, 8 Taulupe Faletau, 7 James Davies, 6 Shane Lewis-Hughes, 5 Alun Wyn Jones (c), 4 Will Rowlands, 3 Tomas Francis, 2 Ryan Elias, 1 Rhys Carre
A disposizione: 16 Sam Parry, 17 Wyn Jones, 18 Dillon Lewis, 19 Cory Hill, 20 Aaron Wainwright, 21 Lloyd Williams, 22 Rhys Patchell, 23 Nick Tompkins
Marcatori Galles
mete: Rhys Carre (32′)
trasformazioni: Biggar (33′)
punizioni: Halfpenny (67′)
Scozia 15 Stuart Hogg (c), 14 Darcy Graham, 13 Chris Harris, 12 James Lang, 11 Blair Kinghorn, 10 Finn Russell, 9 Ali Price, 8 Blade Thomson, 7 Hamish Watson, 6 Jamie Ritchie, 5 Jonny Gray, 4 Scott Cummings, 3 Zander Fagerson, 2 Fraser Brown, 1 Rory Sutherland
A disposizione: 16 Stuart McInally, 17 Oli Kebble, 18 Simon Berghan, 19 Ben Toolis, 20 Cornell du Preez, 21 Scott Steele, 22 Adam Hastings, 23 Duhan van der Merwe
Marcatori Scozia
mete: McInally (62′)
trasformazioni:
punizioni: Russell (10′), Hastings (40′), Hogg (80′)
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