Il tallonatore inglese si è commosso al telefono con la famiglia dopo il suo primo cap internazionale
Tom Dunn, tallonatore del Bath, ha 27 anni. Non è mai stato il giocatore più talentuoso della sua generazione, ma un onesto professionista che grazie a una straordinaria etica del lavoro e una grande ostinazione è riuscito finalmente ad ottenere il suo primo cap internazionale sabato pomeriggio a Roma, nell’ultima giornata del Sei Nazioni 2020.
Un esordio bagnato anche dalla vittoria del Torneo, ottenuta grazie al 34-5 conquistato contro l’Italia. Un esordio sospirato e rincorso: Dunn è stato convocato nella rosa dell’Inghilterra da Eddie Jones per la prima volta nel 2017, ma non è mai sceso in campo fino a ieri.
Nel secondo turno del Sei Nazioni 2020, il tallonatore era apparso in panchina nel match contro la Scozia, ma non era entrato in campo, lasciando a Jamie George gli interi 80 minuti dell’incontro vinto poi dall’Inghilterra per 13-6.
Ieri, al termine dell’incontro, ancora vestito nella sua divisa da gioco e con in testa il suo cap, il tallonatore si è commosso parlando in videochiamata con la propria famiglia.
“Ho più di 50 messaggi, 100 Whatsapp, ma ho solo l’8% di batteria. Adesso ci faremo qualche birra per festeggiare” dice il giocatore ai familiari. Un momento speciale, colmo d’emozione, in mezzo a uno scenario spettrale come quello dell’Olimpico senza pubblico. Tom Dunn, nazionale inglese numero 1417.
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