Il trequarti frascatano dedicherà integralmente il suo futuro alle Zebre dopo aver raccolto 16 caps internazionali con l’Italia
Giulio Bisegni ha deciso di ritirarsi dall’attività internazionale e di continuare il suo cammino ovale concentrandosi sulle Zebre e sui suoi studi. Il giocatore frascatano, nato il 4 aprile 1992, ha raccolto 16 caps con la maglia della Nazionale italiana, con la quale ha debuttato nel Sei Nazioni 2015 entrando da subentrato nei match contro Inghilterra (14 febbraio 2015) e Scozia. È stato l’azzurro numero 643, e ci è arrivato dopo aver fatto tutto il percorso attraverso le selezioni Under e la Emergenti.
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Le sue ultime apparizioni in maglia azzurra sono quelle del Sei Nazioni 2020, durante il quale è stato inserito nel gruppo azzurro per la parte di torneo disputata a febbraio e marzo 2020, dove è entrato dalla panchina contro la Francia e contro la Scozia, giocando rispettivamente tre e cinque minuti di gara.
Ora il suo futuro sarà più che mai incentrato sulle Zebre, franchigia con la quale ha rinnovato il contratto fino al 2022, e dove vuole dedicarsi al meglio. Oltre a questo vuole continuare anche il percorso accademico, che lo vede impegnato con la facoltà di Ingegneria Gestionale all’Università di Parma.
“A 28 anni sento di aver dato tutto quello che potevo alla maglia dell’Italia ed oggi le priorità sono costituite dalla mia vita privata, dalle Zebre e dal completamento del mio percorso universitario. E’ stata una scelta difficile, ma ragionata sino all’ultimo momento. Ricordo perfettamente ogni istante del mio esordio a Twickenham il 14 febbraio del 2015. Trovarsi a 23 anni nel tempio del Rugby contro una delle squadre più forti al mondo non capita tutti i giorni. Ho amato profondamente ogni giorno vissuto in ritiro con la maglia azzurra e sono grato per tutte le opportunità che mi sono state concesse. L’ambiente della Nazionale mi ha permesso di vivere esperienze dal punto di vista umano e professionale che resteranno un ricordo indelebile: ho conosciuto persone che col tempo sono diventati amici e realizzato il sogno di partecipare ad un Mondiale”.
“Nel rugby, come nella vita, ogni scelta può condizionare la tua azione per arrivare alla meta: un passaggio, un off-load, un turnover. Sarò il primo tifoso degli Azzurri e sono orgoglioso di aver fatto parte di questo gruppo che sono sicuro con il tempo raccoglierà i frutti del lavoro che duramente viene svolto giorno dopo giorno. Ringrazio tutti i giocatori e i componenti dello staff della Nazionale per il supporto che mi hanno dato dal primo all’ultimo giorno di raduno vissuto insieme”, ha dichiarato il giocatore in forza alle Zebre.
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