Battaglia vera a Brisbane, con due cartellini rossi, e i Wallabies che fanno la differenza nel finale. All Blacks piegati dai vicini dopo oltre un anno
Australia e Nuova Zelanda si sfidano per la quarta e ultima volta nel 2020, chiudendo così la serie per la Bledisole Cup e mettendo in palio altri punti importanti per la classifica del Tri Nations. Formazioni con diverse novità al via, e anche una certa voglia di sperimentare da parte di Rennie e Foster, i due capi allenatori. Si gioca al Suncorp Stadium di Brisbane, la casa dei Reds che per 8 anni sono stati la squadra di James Slipper: il pilone aussie entra da solo in campo per venire celebrato nel giorno dei suoi 100 caps internazionali.
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Dopo la cerimonia, gli inni e la Kapa O Pango si parte, ed è un inizio da sogno per i padroni di casa. Al secondo minuto, dopo una touche vinta, Hodge riceve e da appena fuori i 22 alza un calcetto morbido, il cui rimbalzo inganna la difesa e viene raccolto da Banks. Sottomano e scarico verso Wright che, al primo pallone toccato con la maglia dei Wallabies, deve solo sprintare per la meta del 5 a 0 al secondo minuto. La Nuova Zelanda ovviamente non ci sta, e incendia la metà campo avversaria di risposta. Nella prima lunghissima azione un avanti salva l’Australia, ma al secondo giro gli All Blacks pareggiano, con la difesa avversaria messa sotto pressione e la sventagliata da destra a sinistra che trova Rieko Ioane per il 5 a 5 all’ottavo. I Wallabies soffrono e hanno pochi possessi, ma riescono a non incassare punti, e anzi al 20esimo sorpassano grazie a un piazzato di Hodge, che da fuori i 22 non sbaglia. Due giri di lancette dopo prima sliding doors del match, con Wright che viene affondato da un placcaggio alto di Tu’ungafasi, cui viene sventolato in faccia il cartellino rosso dopo il consulto col TMO. Sembra spianata la strada per gli aussies, in vantaggio di un uomo e con tante occasioni nei 22 avversari, ma la Nuova Zelanda alza clamorosamente l’intensità sui punti d’incontro e strappa ogni pallone dalle mani avversarie. Ad esempio questo è quello che succede poco dopo la mezz’ora, quando Cane intercetta un ovale dopo la mischia e avvia l’azione da centrocampo, e il fallo australiano permette a Jordie Barrett di fare 8-8. Sul calcio di rinvio ecco un’altra carta pazza del match, con Whitelock che dopo la raccolta viene affondato da un placcaggio alto dell’esordiente Swinton. È praticamente ovvio il rosso seguente, e allora si prosegue in 14 contro 14, che diventa poi 13 perché nel finale gli All Blacks hanno una serie di touche sui 5 australiani ma dove non ci arriva la difesa si interviene col fallo. Paga per tutti Koroibete, poi a cronometro rosso un avanti vanifica lo sforzo neozelandese. Si va alla pausa in parità, ma con l’uomo in più per i tutti neri, al termine di 40 minuti durissimi, con parecchie scorrettezze e tantissime pause (tant’è che la durata netta del primo tempo è stata di un’ora).
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La seconda frazione si apre con i neozelandesi in controllo del pallone ma senza occasioni per segnare, in un contesto sempre molto rude. I padroni di casa escono comunque dal guscio, e una volta tornati in 14 si guadagnano un fallo praticamente sui 22 avversari, e Hodge è bravo a incrociare il destro per riportare avanti i suoi. Come (quasi) sempre accade però, gli All Blacks reagiscono ferocemente, e si riportano subito in zona rossa con Reece che viene fermato con ultimo tocco aussie del pallone, dunque touche nera sui 5: questa volta il drive è implacabile, al secondo tentativo nessuno può fermare l’avanzata e Taylor schiaccia in meta al 51esim. Con la trasformazione seguente ospiti avanti oltre il mini-break sul +4, e Australia costretta alla reazione. I Wallabies hanno decisamente coraggio e mettono sotto gli avversari, prima sfiorando la marcatura con White e poi con la potenza di Tupou che si guadagna un fallo in mischia praticamente sui 10. Hodge centra l’h e infila il 14-15 al 58esimo, azione che non si ripete poco dopo quando lo stesso Hodge esattamente da centrocampo sbaglia dalla piazzola. L’Australia comunque interpreta alla grande il match, non risparmiandosi e mettendo il fisico contro la durissima difesa neozelandese, che però al 67esimo compie uno sbaglio ferale: da terra Scott Barrett sporca il pallone dalle mani di White, giallo e compagni di squadra che rimangono in 13. Si cerca la punizione immediata, trasformando la punizione in una touche sui 5, ma non arriva che un piazzato per un fallo seguente, e la facile realizzazione di Hodge vale il nuovo sorpasso sul 17 a 15 al 69esimo. Forte di un uomo in più, e di un serbatoio che pare infinito, Hooper e compagni caricano all’arma bianca la metà campo avversaria, e il canovaccio viene rispettato per diversi minuti, con gli All Blacks a resistere strappando anche qualche pallone, ma non trovando praticamente mai respiro vengono colpiti. Minuto 74, dopo una lunga serie di pick and go è Tupou a sfondare la linea, dimostrando così di poter fare la differenza in maniera devastante. La trasformazione di Hodge è fondamentale e permette ai suoi di andare oltre il break, sul 24 a 15. Questo fa tutta la differenza del mondo, perché i neozelandesi trovano sì una marcatura (in allungo con Vaa’i), ma è troppo tardi: manca un solo minuto, e non succede altro. Termina 24 a 22 la battaglia di Brisbane, e l’Australia torna a battere i vicini d’oceano oltre un anno dopo l’ultima volta (10 agosto 2019, 47-26 a Perth). Gli All Blacks comunuqe restano avanti nella classifica del Tri Nations, ma i Wallabies rilanciano le loro quotazioni.
Il tabellino di Australia-Nuova Zelanda 24–22, seconda giornata del Tri Nations:
Australia: 15 Tom Banks, 14 Tom Wright, 13 Jordan Petaia, 12 Hunter Paisami, 11 Marika Koroibete, 10 Reece Hodge, 9 Nic White, 8 Harry Wilson, 7 Michael Hooper (c), 6 Lachie Swinton, 5 Matt Philip, 4 Rob Simmons, 3 Allan Alaalatoa, 2 Brandon Paenga-Amosa, 1 James Slipper
A disposizione: 16 Folau Fainga’a, 17 Angus Bell, 18 Taniela Tupou, 19 Ned Hanigan, 20 Liam Wright, 21 Tate McDermott, 22 Noah Lolesio, 23 Filipo Daugunu
Marcatori Australia:
Mete: Wright (2’), Tupou (74’)
Trasformazione: Hodge (76’)
Calci piazzati: Hodge (20’, 49’, 58’, 69’)
Nuova Zelanda: 15 Jordie Barrett, 14 Sevu Reece, 13 Anton Lienert-Brown, 12 Ngani Laumape, 11 Rieko Ioane, 10 Beauden Barrett, 9 TJ Perenara, 8 Ardie Savea, 7 Sam Cane (c), 6 Akira Ioane, 5 Sam Whitelock, 4 Scott Barrett, 3 Ofa Tu’ungafasi, 2 Codie Taylor, 1 Karl Tu’inukuafe
A disposizione: 16 Asafo Aumua, 17 Alex Hodgman, 18 Tyrel Lomax, 19 Tupou Vaa’i 20 Cullen Grace, 21 Brad Weber, 22 Damian McKenzie, 23 Will Jordan
Marcatori Nuova Zelanda:
Mete: R.Ioane (8’), Taylor (51’), Vaa’i (78’)
Trasformazioni: J. Barrett (52’, 79’)
Calci piazzati: J. Barrett (33’)
Classifica del Tri Nations 2020
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