Italia, Corrado Pilat: “Garbisi ha grandi margini di miglioramento, Varney ci può dare una mano”

L’assistente allenatore azzurro ha parlato dal raduno romano, analizzando alcuni aspetti legati alla mediana

Corrado Pilat, uno sguardo alla mediana

Corrado Pilat, uno sguardo alla mediana – Nazionale italiana rugby ph. Sebastiano Pessina

Nell’ormai consueto appuntamento stampa virtuale, direttamente dal raduno romano della nazionale italiana di rugby, è intervenuto Corrado Pilat, assistente allenatore di Franco Smith, con focus sulle specifiche tecniche, analizzando il momento ed i margini di crescita dei mediani azzurri.

A partire, ovviamente, da colui che – in queste settimane – ha rappresentato probabilmente l’attrazione principale del team azzurro, quel Paolo Garbisi, apertura classe ’00 del Benetton, che ha indossato la maglia da titolare a numero 10, e ben impressionando soprattutto contro l’Irlanda, nei due recuperi del Sei Nazioni 2020 in chiusura di ottobre.

“Conoscevo già Paolo (Garbisi, ndr), avendoci avuto a che fare tra Under 20 ed Accademia. E’ un ragazzo che ha sempre utilizzato molto bene il gioco al piede. Da giugno, da quando insomma sta lavorando a stretto contatto anche con lo staff azzurro, stiamo andando con lui più a fondo su una serie di dettagli tecnici, e sta rispondendo al meglio, e con grande entusiasmo al genere di attività proposta”, ha esordito Corrado Pilat, prima di focalizzarsi su tutto ciò che può migliorare in Paolo Garbisi, ed attorno a Paolo Garbisi.

“Ovviamente, un aspetto fondamentale del calcio è il punto di partenza, il posizionamento corretto nella ricezione, prima ancora dell’esecuzione. Motivo per cui stiamo lavorando molto, e lo faremo sempre di più, anche sul lavoro di ‘blocchi’ che devono portare gli avanti per garantire più tempo e spazio al kicker”.

“Sta mettendo a punto anche l’uso del piede destro in allenamento, ma in partita lo utilizzerà solo quando avrà la confidenza necessaria. Per ora comunque stiamo lavorando soprattutto per rinforzare ulteriormente il lato forte, sul quale ci sono grandi margini di miglioramento”, ha dettagliato lo skills coach, andando poi ad analizzare altre situazioni legate alla mediana.

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Su Varney: “Stephen è un giocatore molto giovane, ma al tempo stesso veramente maturo. Comprende bene il gioco, lo sa leggere al meglio, lo sa anticipare. Tecnicamente, poi, ben preparato ed ha una grande etica del lavoro: dedicato molto all’allenamento, soprattutto degli aspetti su cui si sente molto carente. E’ molto veloce e ci potrà dare un bell’aiuto, assieme e a Marcello (Violi, ndr) e gli altri ragazzi nel ruolo”.

L’importanza dell’accuratezza sui calci dalla base

Un aiuto anche per quanto concerne il box-kick, su cui gli azzurri stanno provando a salire di colpi. “Stiamo lavorando intensamente sui calci dal box, aspetto del gioco a cui Franco Smith tiene molto, e di cui abbiamo bisogno per portare il nostro game plan con efficacia. Marcello (Violi, ndr), nell’ultima gara, ha fatto abbastanza bene in tal senso, sia quando ha calciato alto per mandare sotto qualche compagno con l’idea di contendere e possibilmente recuperare l’ovale, sia quando ha calciato lungo, per favorire la risalita della nostra rete, a portare pressione guadagnando territorio”, ha spiegato Pilat, sottolineandone l’importanza per poter avere la leadership, o meno, di una partita.

A proposito di leadership, poi, un appunto su Antonio Rizzi, numero 10 delle Zebre, protagonista nelle ultime uscite, e nei radar, sin da inizio anno, di Franco Smith. “Rispetto a Paolo, vede e gioca il rugby in maniera diversa. Ognuno, insomma, con la propria personalità, e con le proprie caratteristiche. Antonio ha un potenziale tecnico enorme. Deve trovare consistenza in termini di approccio alla gara e leadership – aspetti cruciali per il suo ruolo -, e da questo punto di vista ha dato segnali interessanti tra il finale di Dublino e la gara di lunedì contro gli Ospreys”.

Infine, sul suo lavoro: “mi occupo principalmente del gioco al piede. Negli ultimi 20′ delle sessioni lavoriamo con i mediani e tutti coloro i quali necessitano del gioco al piede in gara, e non solo, cerchiamo di migliorare anche per quanto concerne la qualità e la consapevolezza dei ragazzi nelle ricezioni al volo, sia attacco che difesa. A livello di analisi video in questo campo, invece, portiamo avanti sessioni prettamente individuali, sia di tecnica che di tattica.

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