L’head coach ha commentato la sfida contro la Scozia in conferenza stampa
Nell’immediato post partita della partita d’esordio degli azzurri in Autumn Nations Cup, allo stadio Franchi di Firenze, persa dall’Italia 28-17 contro la Scozia, con la Selezione del Cardo che ha piazzato l’allungo decisivo nell’ultimo quinto di gara, Franco Smith ha commentato a caldo la prestazione dei suoi ragazzi, tra aspetti positivi ed altri ancora da aggiustare – in vista dei restanti match della competizione ed anche del futuro a medio/lungo termine – a partire dal calo prestativo negli ultimi 15′ di gara.
“Non credo tanto al fatto che ci sia mancato qualcosa in particolare. Tutto si è complicato quando abbiamo iniziato a guardare il tabellino, pensando più a cosa volevamo dalla partita che non da noi stessi, ed abbiamo permesso loro di rientrare e risalire nella partita”; ha esordito l’ex Benetton, prima di entrare più nel dettaglio.
“Questa è un poco una malattia endemica del rugby italiano: teniamo duro fino ad un certo punto e poi succede qualcosa che ci porta a mollare. Per quello che è realisticamente il livello attuale della squadra, la partita odierna è andata bene, con toni molto positivi per 60′, ma sempre parametrandola al nostro livello, male negli ultimi, dove si è capito che abbiamo ancora tanto da imparare”, ha proseguito Franco Smith.
Uno sguardo al futuro
Pecche e dettagli da sistemare in ottica futura, da considerare, ovviamente, anche assieme a quello che, a detta, del sudafricano, ha invece funzionato. “Siamo stati assieme in campo 240′, e per l’età media del gruppo, questi ragazzi hanno già fatto passi in avanti. Per il futuro sono molto contento di questa prestazione. Noi oggi siamo amareggiati, quasi distrutti per il punteggio finale, al tempo stesso, guardando a mente fredda il percorso fatto da Dublino ad oggi, credo si sia vista una progressione. Pian piano stiamo raggiungendo i nostri piccoli obiettivi fissati di volta in volta. In Italia, in senso generale, dobbiamo capire che se giochiamo al nostro massimo, contro le avversarie sopra di noi nel ranking, abbiamo la possibilità di entrare nei 20′ finali delle partite con il risultato in bilico. Ecco perché, come detto prima, serve imparare a lottare nelle fasi clou e soprattutto a gestirle meglio. Lì, non siamo mancati tatticamente o fisicamente – anche perché negli ultimi 10′ abbiamo tenuto la palla più di 5 fasi in varie occasioni, magari sbagliando scelta, ma non pagando mai dazio sul piano atletico -, bensì nell’accuratezza dell’esecuzione, che è forse quello che ci è mancato oggi rispetto allo standard scozzese”, ha specificato Smith, prima di concentrarsi su un altro aspetto chiave in cui crescere esponenzialmente per provare a lottare costantemente ad armi pari con team del livello scozzese.
“Assieme alla capacità di marcare punti una volta entrati in zona rossa. Loro sono sempre andati a segno quando sono arrivati nei nostri 22 metri, noi invece, abbiamo fatto più fatica. E dobbiamo anche migliorare su un altro aspetto: quando si sceglie di piazzare, e portare a casa i 3 punti, non ci si deve accontentare, ma sul calcio di restart, bisogna tornare immediatamente nella metà campo avversaria e riprendere il discorso da dove lo si era lasciato, in attacco, poco prima”, ha chiarito.
Crescere con il maul
Pungolato dalle domande dei giornalisti presenti, poi, Franco Smith ha ammesso qualche difficoltà di troppo con il maul in attacco. “Sono d’accordo con chi dice si debba migliorare lì. Ne siamo consapevoli sin dal primo giorno in cui abbiamo preso in mano l’incarico. Fossimo più efficaci nel fondamentale, sicuramente avremmo segnato di più. Stiamo anche adattando alcuni ragazzi in seconda linea, come Lazzaroni o Meyer, e stiamo trovando piano piano la quadratura del cerchio”, ha spiegato Smith, che ha voluto, in chiusura d’intervento, spendere parole importanti per tutto lo staff.
“Ci stiamo lavorando molto e devo complimentarmi con tutto lo staff – sia quello tecnico che quello logistico – perché in queste settimane ci stanno permettendo di fare il massimo a 360 gradi. De Carli sta lavorando bene sul drive, ma anche Tronchi (Alessandro Tronacon, ndr) con la difesa, Gus (Marius Goosen, ndr) con i trequarti e Corrado Pilat con le skills, una delle chiavi per il miglioramento della nostra percentuale dalla piazzola”, ha concluso.
Il video della conferenza stampa integrale
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