L’head coach analizza la gara che ha portato gli emiliani a cedere ai rivali irlandesi
Al termine della partita giocata ieri sera contro l’Ulster, in sala stampa coach Michael Bradley e capitan Giulio Bisegni hanno analizzato gli ottanta minuti che hanno visto gli ospiti imporsi al Lanfrachi per 14-57.
“Ulster – ha esordito l’allenatore delle Zebre – è una squadra completa: fisica e forte. La maggior parte dei loro giocatori sono elementi che hanno giocato nell’ultima finale di Pro14 e che hanno esperienze a livello continentale nelle coppe europee, oltre ad essere ben allenati.
Per vincere questa partita non avremmo dovuto concedere grandi occasioni: nei primi minuti siamo riusciti a controllare possesso e territorio, poi però non ce l’abbiamo fatta più e loro sono riusciti a concretizzare le opportunità che si sono creati”.
Poi la parola è passata a Giulio Bisegni che ha così fotografato il match Zebre-Ulster: “Sapevamo che loro sarebbero stati una squadra fisica, che avrebbe cercato l’avanzamento con il pack per poi andare a innescare i trequarti. Abbiamo cercato di limitare le punizioni concesse, ma questo non è successo e ciò ci è costato caro: hanno conquistato penalità e territorio prendendo fiducia e le marcando mete che gli hanno consentito di controllare il match sino all’ultimo. Non siamo stati in grado di tenere botta”.
Infine un’ultima analisi di Bradley: “All’inizio abbiamo avuto le nostre opportunità di attaccare, ma abbiamo sbagliato nell’esecuzione. L’Ulster è stato semplicemente superiore. Con la meta del 7-7 eravamo tornati in partita, ma dopo abbiamo concesso delle mete troppo facili.
Quella delle squadre come Ulster è un tipo di pressione che dobbiamo imparare a gestire e su cui dobbiamo lavorare in vista dei prossimi impegni, a partire dal match contro Connacht. E’ una lezione dura di cui faremo tesoro”.
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