Il mediano d’apertura parla della sua giovane ma promettente carriera, iniziata grazie a papà e proseguita fino all’azzurro
La seconda e ultima partita della prima fase di Autumn Nations Cup si avvicina per gli azzurri, che dopo l’annullamento del match con le Fiji si preparano a sfidare la Francia a Parigi: per la quarta volta consecutiva la maglia numero 10 potrebbe essere indossata da Paolo Garbisi. Il 20enne veneziano ha preso possesso della cabina di regia dalla sfida di Dublino nel recupero del Sei Nazioni, e a forza di solide prestazioni vuole tenersi stretta la sua titolarità.
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Paolo Garbisi è stato intervistato dall’ufficio stampa della FIR, che ha prodotto la video intervista che potete vedere in pagina. Durante i quattro minuti di chiacchierata, l’azzurro ha spaziato dai suoi inizi ovali per arrivare fino alle ultime grandi soddisfazioni raccolte: “Quando ho iniziato a giocare a rugby l’unico mio obiettivo era quello di divertirmi. Con il passare del tempo è uscito fuori il mio carattere: sono competitivo e quando non vincevo non la prendevo bene. Crescendo e seguendo tutta la trafila delle Nazionali giovanili ho capito che quello che da bambino per me era solo un divertimento si sarebbe potuto trasformare in un lavoro”.
Ha raccontato di dedicare parecchio tempo al lavoro individuale dopo ogni allenamento, focalizzandosi su skills come i calci ai pali, in touche e le prese al volo, sempre con l’obiettivo preciso di aggiungere qualcosa al suo bagaglio tecnico. Sul nuovo gruppo creatosi in Nazionale: “Sin da subito Franco Smith ha impostato il suo lavoro coinvolgendo i giovani. Questa decisione per me assume una connotazione positiva per vari aspetti, non ultimo avere qui in squadra compagni con cui ho condiviso i raduni delle Nazionali giovanili, fattore che mi ha permesso di ambientarmi meglio in un gruppo che – tra staff e giocatori – ci ha messo nelle migliori condizioni per lavorare”.
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Tra i nuovi compagni di squadra di Paolo Garbisi c’è una leggenda del rugby italiano come Leonardo Ghiraldini che, contro la Scozia, ha collezionato il caps numero 105: “E’ un privilegio potersi allenare e giocare con atleti del calibro di Leonardo. E’ un valore aggiunto per tutti. Porta tanta esperienza ed entusiasmo: è un atleta che non molla mai. Quando io ho iniziato a giocare a rugby, lui ha esordito in Nazionale. E’ un dato strano che evidenzia la sua costanza e la sua passione che lo hanno portato ad essere qui ancora oggi”.
L’annullamento della partita contro le Fiji ha spostato il focus direttamente sul prossimo match contro la Francia: “Come noi, hanno iniziato un processo di rinnovamento della rosa da qualche anno con giovani prospetti di alto livello. Ci aspetta una partita intensa e dura sul lato fisico. Sono sicuro che i giorni in più che abbiamo ha disposizione ci consentiranno di prepararla al meglio” ha concluso Garbisi.
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