Il pilone azzurro parla del suo momento di crescita e guarda alla partita contro la Francia
Tra gli azzurri apparsi più in palla nelle ultime uscite, c’è certamente Danilo Fischetti. Il pilone della Nazionale e delle Zebre è reduce dall’ottima prova giocata contro la Scozia, dove le sue prestazioni in chiusa e nel breakdown gli sono valse l’inserimento nel XV migliore della prima giornata della Autumn Nations Cup per il portale PlanetRugby. La cancellazione della sfida con le Fiji ha costretto lui, e il resto del gruppo, a dover stare a guardare nello scorso weekend, focalizzandosi ora sul match contro la Francia (sabato 28 novembre alle 21.10) che si presenterà con una rosa diversa rispetto a quella scesa in campo tra recuperi di Sei Nazioni e sfida contro la Scozia di ieri. Proprio per questo è stato sottolineato come sarà fondamentale il lavoro fatto al video in questi giorni, in modo da avere il maggior numero di informazioni possibili contro avversari “nuovi”.
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Danilo Fischetti è intervenuto nell’incontro con la stampa fatto al raduno dell’Italia, partendo dal fatto che secondo lui lo spirito della squadra è assolutamente votato al sacrificio e alla ricerca di quella vittoria che possa dare soddisfazione al tanto lavoro fatto nei raduni. Parlando della mischia, ha poi parlato del “Netto miglioramento che tutti hanno visto nelle ultime uscite. Ci stiamo dando moltissimo da fare, abbiamo ancora qualcosa da sistemare soprattutto per quanto riguarda la maul. Dobbiamo riuscire a concretizzare maggiormente in questa particolare situazione di gioco”. Il pilone romano ha poi parlato dell’importanza dell’esperienza internazionale che sta facendo in questi ultimi mesi, fondamentali per la sua crescita futura, dove il fatto di giocare contro avversari di alto livello può lasciare insegnamenti importanti.
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A 22 anni Fischetti è uno dei giovani che si stanno facendo largo con le prestazioni in maglia azzurra, e riguardo al fatto di far parte di un gruppo “nuovo” ha detto: “Viviamo bene questa situazione, sia per noi che per tutto il movimento è una grossa iniziazione di fiducia. Giocatori come me, Mori o Lucchesi fino a tre quattro anni fa passavano il pallone ai giocatori azzurri stando fuori dal campo, mentre ora siamo protagonisti. Questo vuol dire che il sistema italiano è comunque in grado di produrre giocatori di alto livello. Quello che certamente non sentiamo è la sicurezza di avere il posto assicurato, anzi, siccome siamo giovani dobbiamo dimostrare ancora e sempre di più”. Tutto questo in una prima linea con Bigi e Zilocchi che in qualche modo lo aiuta, visto che i tre condividono il reparto anche in maglia Zebre, e dunque sanno come lavorare al meglio per ottimizzare i meccanismi.
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Il pilone romano è sotto contratto con le Zebre, ma se un giorno in futuro pensasse a una sua avventura all’estero come la vedrebbe? “Mettermi alla prova in un altro campionato è un desiderio che ho, ma è assolutamente legato al futuro. Al momento sono alle Zebre e resto concentrato solo su di loro, ma mi affascinerebbe conoscere altre realtà di vita e di rugby”. E se potesse scegliere preferirebbe la Premiership o il Top14: “Direi la Premiership, perché il campionato francese ha un gioco molto legato alla mischia chiusa, forse troppo. Meglio quello inglese, dove c’è più spazio palla in mano”.
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