Sabato si gioca per vincere il Tri Nations, onorare Maradona, non sprofondare in una bufera neozelandese…Tanti i temi a Newcastle
La quinta giornata del Tri Nations propone la sfida tra Nuova Zelanda e Argentina, che si sfidano a Newcastle in un match clamorosamente ricco di significati dentro e fuori dal campo. Inutile dire come la morte di Diego Armando Maradona sia un capitolo centrale nel momento dei Pumas, che avranno una spinta morale praticamente illimitata per cercare di onorare al meglio il loro più grande calciatore della storia. Contro però ci sarà una Nuova Zelanda che vive sul filo dei nervi, e che dopo aver perso contro Australia e Argentina (due sconfitte in fila non accadevano loro dal 2011) non possono assolutamente permettersi qualcosa di diverso da un successo, e anche netto. Inoltre, come se non bastassero queste tracce, c’è anche un torneo da decidere: Argentina, Australia e Nuova Zelanda sono tutte e tre a quota 6 in classifica, dunque le due partite che mancano andranno a determinare la classifica. Ricordiamo che gli All Blacks chiuderanno sabato (inizio partita ore 9.45, diretta su Sky Sport Uno e Arena) il loro 2020, mentre i Pumas sfideranno nuovamente i Wallabies il prossimo sabato per l’ultimo turno del torneo.
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L’analisi del match non può che partire dalla scomparsa di Maradona, che inevitabilmente ha sconvolto tutti gli argentini. Mario Ledesma ha detto chiaramente di come quanto accaduto avrà sul morale della sua squadra: “Diego amava i Pumas e in qualche modo ci guarderà anche domani. È venuto diverse volte a vedere il rugby, compresa una partita contro gli All Blacks a La Plata. Inutile parlare della sua aurea mitica, dovunque andava il mondo intorno a lui si fermava”. E anche se tanti giocatori di questa Nazionale non hanno mai avuto modo di vederlo dal vivo, Ledesma ha sottolineato lo spirito col quale i suoi si presenteranno: “Ha rappresentato il nostro popolo per tanti anni, era un esempio di come si dovrebbe rappresentare la maglia albiceleste”. Parlando della gara, che ovviamente è scivolata in secondo piano dopo la morte di Maradona, Ledesma ha detto come “Questa sfida sarà una grande opportunità per continuare a costruire l’identità della nostra squadra, giocando per la divisa più bella del mondo. I risultati comunque non potranno che essere il risultato di quello che facciamo giorno per giorno”.
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Dall’altra parte della barricata, Ian Foster ha detto chiaramente “Era un mito per loro, e non possiamo fare altro che dispiacerci per tutto il popolo argentino. Sicuramente avrà un impatto sulla squadra argentina, ma noi dovremo essere bravi a controllare le nostre emozioni. Anche noi siamo determinati a rappresentare il nostro paese, e per farlo al meglio abbiamo un solo compito: vincere e cancellare la sconfitta di due settimane fa”. Tutto questo comunque in una Nuova Zelanda che, poco interessandosi al calcio da sempre, continua a tenere altissimo il focus sulla nazionale di rugby. Le domande e i dubbi non mancano, dopo due sconfitte assolutamente diverse ma che comunque hanno fatto rumore. Se contro l’Australia lo stop è arrivato dopo 80 minuti di vera battaglia, contro l’Argentina non ha funzionato letteralmente nulla nella squadra di Foster, nonostante questo avesse schierato i titolarissimi con l’obiettivo di “ammazzare” la classifica del Tri Nations. Mischia, punti d’incontro, mediana, lucidità dei trequarti: tutti aspetti che sono clamorosamente mancati a Parramatta, e che non dovranno essere replicati a Newcastle.
Altrimenti? Arriverà la terza sconfitta in fila, così come non succede dal 1998. Gli All Blacks chiuderebbero l’anno solare con un record perdente, ed è difficile pensare che sia Ian Foster che Sam Cane non finiscano nella bufera…
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