A Pivac non sono piaciute diverse chiamate del fischietto transalpino
Direttori di gara protagonisti, nel bene o nel male, nella giornata di ieri in Autumn Nations Cup, tra chiamate discutibili e non gradite, ed alcune curiosità da Parigi, dove è andata in scena la sfida tra Francia ed Italia, ma anche il 100 “cap” di Nigel Owens.
Ma partiamo da Llanelli, dove il Galles ha infilato la settima sconfitta dell’anno, seppur sfoderando una prestazione decisamente migliore rispetto a quelle recenti
L’arbitraggio di Romain Poite, nella partita di ieri di Autumn Nations Cup, tra Galles ed Inghilterra – vinta in esterna dagli inglesi 24-13 -, non è piaciuto al capo allenatore dei dragoni Wayne Pivac, che nella conferenza stampa post partita ha fatto presente che, come accade comunque di prassi nelle settimane post match, il Galles farà formalmente presente a World Rugby tutto ciò che non è piaciuto nelle chiamate del fischietto transalpino.
“Non sono per nulla contento della chiamata di Poite sulla meta inglese nel primo tempo: Dan Biggar è stato preso in area chiaramente. Il TMO lo ha fatto presente, ma è stato scavalcato dall’uomo in mezzo al campo (Poite, ndr)”; ha spiegato Pivac in conferenza stampa, piuttosto infastidito anche per la gestione della mischia ordinata, con alcuni fischi contro Samson Lee assolutamente poco condivisi dall’ex capo allenatore degli Scarlets.
Trasferendoci a Parigi e spostandoci avanti di un paio d’ore, poi, episodio curioso allo Stade de France, dove Nigel Owens ha parlato con Stephen Varney – mediano azzurro nato e cresciuto nel Pembrokeshire, in Galles – nella lingua del loro paese natale nel corso del match, dando diverse indicazioni in quel modo al giocatore di Gloucester e lasciando di stucco tutti coloro che stavano ascoltando le dritte dell’arbitro, non comprendendo lo strano, diverso idioma usato all’improvviso dal fuoriclasse dei fischietti.
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