Il seconda linea è convinto che non sia una questione fisica il calo degli Azzurri intorno all’ora di gioco
Al terzo giorno dopo il 36-5 di sabato a Parigi, c’è ancora spazio per una riflessione su Italia-Francia, anche se l’impegno della Nazionale è già diretto alla partita finale di Autumn Nations Cup contro il Galles.
“Non ci siamo trovati davanti una squadra di giocatori qualunque – racconta Niccolò Cannone, seconda linea azzurra – Molti hanno vinto due volte i mondiali under 20 e tutti hanno un’ottima carriera avviata in un campionato come il Top 14.”
“Credo tutto sommato che il pacchetto di mischia abbia fatto una buona prestazione, soprattutto per quanto riguarda l’ottenimento del possesso e la difesa del drive. Non era scontato contro una squadra così fisica e pesante davanti come quella francese. I problemi sono arrivati in altri frangenti, per qualche scelta sbagliata e alcuni errori individuali.”
Com’è successo in più di un’occasione, anche in questa partita le cose per l’Italia hanno incominciato a girare davvero per il verso sbagliato poco prima del sessantesimo, con il giallo a Trulla prima e le due mete subite nel giro di pochi minuti.
Cannone però è scettico sull’interpretazione maggiormente vigente di un serbatoio di benzina che per l’Italia sarebbe particolarmente limitato: “Io non credo che il calo intorno all’ora di gioco sia legato a ragioni fisiche. Ci alleniamo duramente, ci prepariamo proprio per questo. Se posso essere estremamente sincero, credo che questo gruppo abbia davvero bisogno di una vittoria per riuscire ad esprimersi al meglio.”
“Siamo un gruppo molto giovane, con poca esperienza, eccezion fatta per giocatori come Leo Ghiraldini, Tommy Allan o Carlo Canna. Dobbiamo ancora crescere, ancora lavorare.”
Un lavoro teso verso un miglioramento continuo che è sul piano collettivo, ma anche individuale: “Credo di dover migliorare nella rapidità degli appoggi. Ci sto lavorando perché voglio riuscire a essere un po’ più elusivo nell’uno contro uno, in modo da dare più incertezza alla difesa.”
La sconfitta contro la Francia ha fatto se possibile ancora più rumore del solito sui media specializzati e nei circoli social del rugby italiano, dove si è riversata la frustrazione dei tifosi. Una cosa dal quale i giocatori non sono immuni.
“Non nego che alcuni tipi di commenti possano dare fastidio – ammette Cannone, che però non sembra essere particolarmente toccato da eventuali giudizi taglienti – ma se abbiamo scelto di fare questo lavoro dobbiamo anche essere consapevoli che ci sarà sempre una pressione mediatica. Di conseguenza, dobbiamo imparare a gestirla.”
Ora arriva il Galles, nel match conclusivo della Autumn Nations Cup. Quella che stanno vivendo i giocatori è la settima settimana consecutiva di raduno. Un periodo insolitamente lungo, specie se vissuto in una bolla, ma Cannone è positivo: “Non è stato poi così tremendo essere in raduno per questi due mesi. E’ vero che sono stato lontano dalla mia famiglia, ma sono pur sempre due mesi passati con un gruppo di amici a fare quello che mi piace fare. E poi è un onore essere con la Nazionale.”
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.