La Autumn Nations Cup finisce con un’ulteriore sconfitta: ancora un crollo nell’ultima parte dell’incontro
Italia sconfitta nell’ultimo turno di Autumn Nations Cup da un Galles che certo non è straordinario, ma ha la solidità sufficiente per affrontare una squadra azzurra che funziona solo a tratti.
Dopo una prima mezz’ora orribile, infatti, qualcosa si accende negli ospiti, che ribaltano la situazione e, segnando due volte a cavallo dell’intervallo, si portano anche avanti.
E’ un’illusione: nel finale il Galles trova addirittura tre mete, mentre l’Italia torna a scivolare mestamente nella mediocrità, complice l’ormai consueto calo di energie.
La cronaca di Galles-Italia, ultimo turno di Autumn Nations Cup
Passano solo 5 minuti prima che il Galles trovi la prima meta: un’incomprensione nella linea difensiva lascia un spazio all’interno di Carlo Canna che Taulupe Faletau esplora con un pop pass per Justin Tipuric. Il terza linea è bravo a mandare al bar Trulla e poi scaricare per Kieran Hardy, che segna nonostante l’intervento di sperato di Johan Meyer.
Parry raddoppia con un pick’n’go da distanza ravvicinata al 18′, dopo una lunga sequenza d’attacco iniziata con la vittoria di una presa aerea.
E’ solo uno degli aspetti del gioco in cui l’Italia va sotto: il Galles calcia e recupera i propri palloni, mentre gli Azzurri sprecano ogni possesso per indisciplina o imperizia gestuale.
Al 30′, nel primo vero attacco in zona offensiva, gli Azzurri portano a casa 3 punti grazie al piede di Garbisi. Tre punti che danno coraggio all’Italia, che improvvisamente si rianima: al 34′, sulle conseguenza di un drive all’altezza dei 22 metri, Canna esplora la profondità con un grubber centrale che Zanon trasforma in 5 punti. Con la conversione di Garbisi è 14-10.
Passano pochi minuti e l’Italia attacca addirittura dai propri 22: Zilocchi riparte, assorbe la guardia e gioca su Mbanda, che tiene vivo il pallone mandando Varney in fuga in campo aperto. Il mediano porta il pallone fino al limite dei 22 avversari e costringe Josh Adams a uccidere il possesso azzurro in ruck: calcio di punizione e giallo per l’ala gallese.
Garbisi centra ancora i pali e accorcia a -1 quando mancano meno di 60 secondi all’intervallo, con 10 minuti da giocare in superiorità in avvio di secondo tempo.
Un inizio di ripresa dove però gli Azzurri regalano indiscipline agli avversari, consentendogli di tornare a farsi vedere dalle parti dei 22 prima e di piazzare tra i pali con Sheedy poi.
Jacopo Trulla piomba nella partita pochi istanti più tardi, dando gas alle gambe in un mirabile contrattacco dove semina James Botham e serve Ioane sull’out di sinistra. Sul successivo allargamento, Garbisi è bravo a sfruttare lo spazio al largo con un salto che innesca Sperandio, bravo a cedere a Johan Meyer. Il terza linea brucia il difensore diretto e spazza via il tentativo di placcaggio di Ioan Lloyd, in un mismatch fisico impietoso: l’Italia è avanti 18-17.
Come troppo spesso succede, però, gli Azzurri affrontano un drammatico calo delle prestazioni a partire dal 55′. Il Galles ne approfitta con una azione simile a quella che ha portato alla prima meta: Tipuric attira la difesa e scarica con un passaggio corto per Faletau, che buca e cede a Gareth Davies, che ha le gambe sufficienti ad andare fin oltre la linea bianca. L’infallibile Sheedy porta il punteggio sul 24-18.
Dopo un paio di opportunità italiane dove l’attacco azzurro non va da nessuna parte, con le energie che calano, è North a chiudere il discorso al minuto 69, con un raccogli e vai da distanza ravvicinata dopo un pallone malamente perso in ruck a centrocampo, con Zilocchi isolato. Marcatura peraltro assai dubbia ma concessa per insufficienza di immagini che confutassero la decisione sul campo di Stuart Barnes, arbitro dell’incontro.
A giochi oramai chiusi quando l’Italia ha giocato un possesso in attacco masochistico, passando da un lancio del gioco sui 22 metri avversari a giocare un pallone a metà campo, il Galles mette la ciliegina sulla torta con ancora il duo Faletau-Tipuric sugli scudi: segna il terza linea.
Finisce 38-18: l’Italia subisce 5 mete da un convalescente Galles e come accaduto in tutte le gare di questa Autumn Nations Cup crolla in maniera verticale nell’ultima parte dell’incontro. Una sconfitta che lascia ulteriore amaro in bocca per aver affrontato un Galles pallido ricordo di quello terzo al mondiale di un anno fa: un’occasione persa che avrebbe dato una marcia in più alla ricostruzione azzurra.
Galles: 15 Liam Williams, 14 Josh Adams, 13 George North, 12 Johnny Williams, 11 Louis Rees-Zammit, 10 Callum Sheedy, 9 Kieran Hardy, 8 Taulupe Faletau, 7 Justin Tipuric, 6 James Botham, 5 Alun Wyn Jones (c), 4 Will Rowlands, 3 Tomas Francis, 2 Sam Parry, 1 Nicky Smith
A disposizione: 16 Elliot Dee, 17 Wyn Jones, 18 Leon Brown, 19 Cory Hill, 20 Aaron Wainwright, 21 Gareth Davies, 22 Ioan Lloyd, 23 Jonah Holmes
Marcatori Galles
Mete: Hardy (5), Parry (18), Davies (58), North (69), Tipuric (76)
Trasformazioni: Sheedy (5, 18, 58, 69, 76)
Calci di punizione: Sheedy (45)
Italia: 15 Jacopo Trulla, 14 Luca Sperandio, 13 Marco Zanon, 12 Carlo Canna, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney, 8 Braam Steyn, 7 Johan Meyer, 6 Maxime Mbanda, 5 Niccolò Cannone, 4 Marco Lazzaroni, 3 Giosuè Zilocchi, 2 Luca Bigi (c), 1 Danilo Fischetti
A disposizione: 16 Leonardo Ghiraldini, 17 Simone Ferrari, 18 Pietro Ceccarelli, 19 Cristian Stoian, 20 Michele Lamaro, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Tommaso Allan, 23 Federico Mori
Marcatori Italia
Mete: Zanon (34), Meyer (49)
Trasformazioni: Garbisi (34)
Calci di punizione: Garbisi (29, 39)
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.