Uno per squadra: chi ha fatto la differenza per ciascuna delle nazionali impegnate nel torneo
E’ finita la Autumn Nations Cup, evviva la Autumn Nations Cup!
Rimarrà probabilmente l’unica edizione di questo bizzarro torneo, funestato dall’avvento del coronavirus nel ritiro delle Fiji, dal precedente ritiro del Giappone, da tutte le difficoltà attraversate durante le quattro settimane che hanno comunque permesso a tantissimi spettatori in Europa e in tutto il mondo di tornare a godere del rugby internazionale, lo spettacolo più alto della palla ovale.
Come per ogni torneo che si rispetti, quando finisce giunge il momento di assegnare titoli e riconoscimenti. Ecco dunque una lista dei migliori giocatori per ognuna delle otto nazionali scese in campo.
Autumn Nations Cup: i migliori
Georgia: Tornike Jalaghonia – il miglior giocatore della Georgia è, quasi senza dubbio, il numero 8 Beka Gorgadze, che però si è malamente infortunato durante la partita contro l’Irlanda. Il suo sostituto, Tornike Jalaghonia, già in campo dalla panchina contro l’Inghilterra, titolare in terza linea contro la medesima Irlanda e poi titolare a terza centro contro le Fiji, si è distinto per le sue cariche che uniscono rapidità e potenza. Il 21enne gioca a Biarritz, in una delle squadre storiche del rugby francese che oggi milita in ProD2. Già al mondiale under 20 del 2018 aveva terrorizzato le difese avversarie: fa parte della nouvelle vague georgiana su cui contano i caucasici per costruire la nazionale del futuro.
Fiji: Nemani Nadolo – con le Fiji costrette dal coronavirus ad una sola partita, la scelta non può che ricadere sull’uomo che ha terrorizzato la difesa della Georgia, segnando una tripletta e inducendo gli avversari semplicemente a rinunciare a placcarlo. Nemani Nadolo, 32 anni, è un ritorno per la nazionale di Vern Cotter. Il giocatore aveva rinunciato alla Rugby World Cup 2019 per rimanere con il Montpellier insieme al compagno Timoci Nagusa. Trasferitosi ai Tigers, è stato ben felice di rientrare in quella che è oggi la linea arretrata più devastante del rugby internazionale. E forse anche la più pesante: Nadolo contribuisce con 135 chili.
Italia: Marco Zanon – il centro del Benetton ha preso la maglia numero 13 dalle spalle di Luca Morisi all’inizio della Autumn Nations Cup, lasciando immediatamente un’impronta nella partita di Firenze contro la Scozia. La sua precedente partita con la nazionale maggiore fu la sconfitta in Italia-Francia, Sei Nazioni 2019, durante la quale perse il pallone schiacciando la meta che avrebbe potuto dare la prima vittoria alla nazionale di Conor O’Shea nel torneo. Un ritorno non facile che il classe ’97 ha gestito invece al meglio, risultando l’arma decisiva dell’attacco azzurro grazie alla sua capacità di battere il difensore diretto e creare linebreaks. Con il ritorno di Michele Campagnaro, la concorrenza di Morisi, e l’eccellenza di Zanon, la competizione per il ruolo di secondo centro in Azzurro non farà che generare ulteriori motivi di positività.
Leggi anche: Nazionale italiana di rugby: il borsino azzurro dopo Galles-Italia
Galles: Taulupe Faletau – partito in sordina ed evidentemente lontano dalla forma migliore, il numero 8 gallese è progressivamente cresciuto all’interno della Autumn Nations Cup, fino a raggiungere un meritato titolo di migliore in campo nella partita contro l’Italia. Per il Galles è fondamentale ritrovare un giocatore che, in una terza linea piena di grandi giocatori (quando sono tutti integri), ha capacità uniche, soprattutto dal punto di vista offensivo, con una tecnica individuale di raro pregio. Dovrà battagliare per riuscire a entrare nel lotto dei British & Irish Lions, e questo lascia ben sperare per una stagione di fuoco e fiamme di uno dei migliori giocatori dell’ultimo decennio.
Scozia: Duhan van der Merwe – che il giocatore fosse forte lo sapevamo già, ma il mese di novembre ha portato la conferma che il sudafricano fosse pronto per il palcoscenico internazionale. Due mete in tre partite e la chiara impressione che il giocatore di Edinburgh possa essere pericoloso con ogni pallone gli capiti a tiro. Significative le sue due marcature, arrivate entrambe non con una accelerazione sull’out come classico dei grandi finalizzatori, ma andando a cercare lavoro vicino al punto d’incontro. Con la sua equiparazione la Scozia ha messo al sicuro un altro tassello di eccellenza in un triangolo allargato che con lui, Hogg, Graham, Maitland e Kinghorn ha ora diverse frecce al suo arco.
Irlanda: Hugo Keenan – l’autunno 2020 doveva essere quello dell’avvento di James Lowe, l’ala partita dalla Nuova Zelanda per arrivare a Dublino, vincere tutto con il Leinster e prendersi una maglia verde della nazionale. Invece, silenziosamente, alla ribalta ci è arrivato questo ragazzo di Dublino, classe ’96, con alle spalle appena una quindicina di presenze con la franchigia irlandese. Membro della under 20 irlandese nel 2016, ricordata per aver battuto i pari età neozelandesi al mondiale, Keenan è poi cresciuto con la nazionale sevens in verde. All’inizio della stagione di Pro14 alcune pregevoli apparizioni con il Leinster hanno convinto Andy Farrell a dargli una possibilità contro l’Italia nel recupero del Sei Nazioni. Non lo ha più sostituito.
Inghilterra: Billy Vunipola – due volte su tre man of the match, il numero 8 dell’Inghilterra ha giocato una Autumn Nations Cup davvero sontuosa in maglia inglese. Quand’è in questo stato di forma, Vunipola non teme insidie né dai Sam Simmonds di questo mondo, né da Tom Curry, probabilmente la più realistica minaccia alla permanenza di Billy V al timone del pacchetto inglese. Contro l’Irlanda si è esibito in 25 placcaggi, terza miglior prestazione per numero di interventi da quando questa statistica viene pubblicata. Contro la Francia, in finale, ha guidato attraverso l’esempio le cariche dei suoi. Adesso un po’ di meritato riposo: i suoi Saracens sono retrocessi e il Championship non inizierà prima di gennaio: c’è tutto il tempo necessario per ricaricare le pile ed essere pronto per i British & Irish Lions.
Francia: Brice Dulin – tra i giocatori che hanno rappresentato la Francia nelle ultime due partite, quelle giocate con una seconda formazione rispetto a quella guidata da Galthié per tutto il resto dell’anno, Brice Dulin è colui che si è candidato più fermamente ad avere un posto stabile nel XV dei Bleus. Eletto dai tifosi miglior giocatore della Autumn Nations Cup, Dulin mette in seria discussione la proprietà della maglia di numero 15, già detenuta da Anthony Bouthier e da Thomas Ramos. In veste di giocatore più esperto sia contro l’Italia (Baptiste Serin ha più caps, ma molte meno partenze da titolare) che contro l’Inghilterra, Dulin è stato una certezza sotto il bombardamento al piede di entrambe le formazioni, ha calciato con potenza e precisione tattica, e ha attaccato con furia (9 difensori battuti in due partite). Cosa significa essere pronti a cogliere la propria occasione.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.