Da Cardiff arrivano richieste di sostegno finanziario in maniera importante per sopravvivere al momento
In Gran Bretagna la notizia del giorno per quanto riguarda il rugby è senza dubbio l’erogazione di 20 milioni di sterline alla Scottish Rugby Union, e anche dal Galles provano a farsi sentire. La situazione è chiaramente complicata anche in quel paese, dove Nazionale e club hanno una grossa fetta di introiti provenienti dalla vendita dei biglietti ai tifosi che è stata azzerata dalla pandemia. Ne ha parlato l’amministratore delegato dei Cardiff Blues Richard Holland, che ha detto senza mezzi termini: “Lottiamo per sopravvivere, il nostro governo ci deve aiutare”.
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Serve però fare ordine per capire bene lo stato delle cose. In Scozia, come detto, sono in arrivo 20 milioni di sterline alla federazione, così da aiutare i club e le strutture ai vari livelli. In Inghilterra l’entità dell’aiuto governativo è pari a 135 milioni di sterline, 59 destinate ai soli club di Premiership, mentre la Irish Rugby Union ha già ricevuto circa 16 milioni di sterline. Holland ha sottolineato: “Ogni club professionistico degli altri paesi britannici o dell’Irlanda avrà dunque a disposizione 4-5 milioni di pounds, a eccezione di quelli del Galles che ancora non hanno ricevuto nulla. È assolutamente essenziale che la situazioni cambi il prima possibile, perché senza questo supporto il futuro per il nostro sport è assolutamente in crisi”.
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Sinora il governo gallese ha messo a disposizione (a fondo perduto) 14 milioni di sterline per tutto il suo movimento sportivo, ma le quattro franchigie locali (Blues, Ospreys, Scarlets e Dragons) hanno già in essere dei prestiti negoziati dalla Welsh Rugby Union per 20 milioni. Dallo stesso governo si dice: “Questo è stato un anno complicato per tutti, stiamo lavorando con i vari enti per valutare quale supporto aggiuntivo potrebbe essere necessario”. Tutto questo va inserito in un pacchetto di aiuti “per la sopravvivenza dello sport” che il governo centrale britannico ha stimato in 300 milioni di sterline, ma la cui entità varia da sport a sport, e da organizzazione a organizzazione.
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