Il fischietto gallese continuerà a dirigere match dedicandosi solo all’attività di club
Dopo aver toccato quota 100 caps a livello internazionale come arbitro, nel match di Autumn Nations Cup che ha viste coinvolte Francia e Italia, Nigel Owens ha deciso di ritirarsi dall’attività internazionale con effetto immediato.
A dare la notizia è lo stesso fischietto gallese che ha affermato: “Nessuno ha il diritto di andare avanti per sempre. Arriva un momento – per lui, classe 1971 – in cui proseguire vuol dire smettere e quindi la mia carriera internazionale si fermerà qui e ora: quella tra Francia e Italia è stato il mio ultimo Test Match. Dopo la 100 conduzione arbitrale, direi che questo è il momento giusto per fermarsi”.
L’arbitro Nigel Owens scrive la storia del rugby
Poi prosegue Nigel Owens: “Non sarò in giro in vista del 2023 – anno della Rugby World Cup, che si disputerà sul suolo transalpino – non voglio esserci. Spero di arbitrare ancora nel Pro14 e in Galles a livello domestico, sia per questa sia per la prossima stagione. Continuerò a dirigere dei match nella mia comunità: mi hanno dato tanto, ho ottenuto molto, ed è giusto che faccia qualcosa di importante per restituirlo”.
La carriera di Nigel Owens
Riconosciuto da tutti come il miglior arbitro del mondo, il gallese ha iniziato a livello internazionale nel lontano 2003 in una sfida dell’allora Sei Nazioni B fra Portogallo e Georgia.
Da lì in poi un crescendo, un fischietto per tutte le occasioni dai Test Match, Sei Nazioni e la Coppa del Mondo (in 4 edizioni), quella del 2015 in particolare, nella quale ha anche arbitrato la finalissima fra Nuova Zelanda e Australia.
Nigel Owens: “Richie McCaw? Il più duro da arbitrare”
A colpire del direttore di gara nato a Mynyddcerrig sono state, in tutti questi anni, molte sue espressioni nei confronti dei giocatori, fra cui la più famosa quel “This is not Soccer” diventato un po’ il manifesto del rispetto dei ruoli fra chi gioca e chi arbitra.
Fuori da campo Owens è inoltre famoso per aver sfatato diversi tabù, fra cui quello del coming out, avvenuto fra il 2007 e il 2008, e per aver superato diversi “demoni” nel corso della propria vita diventando un’ispirazione per tanti.
With a heavy heart, the time has come to hang up the whistle and boots at international level. I owe more to rugby than rugby will ever owe to me. Thank you for all the support over the many years. ????????☺️Diolch o galon a hwyl fawr. https://t.co/230HqhLswL
— Nigel Owens MBE (@Nigelrefowens) December 11, 2020
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.