Il pensiero dei coach sull’esito dell’estrazione di ieri a Parigi
Il post sorteggio della Rugby World Cup 2023 ha portato con sé ovviamente le reazioni degli allenatori da ogni parte del mondo. I quattro gironi, al netto delle formazioni che ancora non si sono qualificate e che andranno a completare la griglia iridata, sono stati formati: raccontate ieri le considerazioni dal ‘nostro’ girone, con l’analisi di Franco Smith, Fabien Galthié – stimolato dal raggruppamento con All Blacks ed Azzurri – e Ian Foster, allarghiamo gli orizzonti, e andiamo quindi a scoprire come i tecnici e i media hanno fotografato la situazione.
Girone B: Sudafrica, Irlanda, Scozia, Asia/Pacific 1, Europe 2
Tutti sono d’accordo sul fatto che la pool sia quella più difficile ed equilibrata, anche se gli Springboks partiranno ovviamente col favore del pronostico e tutto, per il passaggio del turno della seconda testa di serie dovrebbe passare dallo scontro fra Irlanda e Scozia, già verificatosi peraltro alla Rugby World Cup 2015.
Jacques Nienaber, Sudafrica: “Questo girone comprende due avversarie di assoluto livello: il livello della sfida per la difesa del trofeo, da parte nostra, sarà subito altissimo. Non possiamo sbagliare nulla o quasi, i margini d’errore sono molti limitati, basti pensare alle nostre sconfitte contro All Blacks e Giappone in passato”.
Andy Farrell: “Incontrare il Sudafrica, la squadra numero uno e (campione del) mondo, sarà entusiasmante per tutti. Il gruppo potrebbe poi configurarsi in maniera molto simile a quello che fu nella Rugby World Cup 2019: la sfida contro la Scozia sarà decisiva”.
Gregor Townsend: “Troviamo avversarie che, fra Sei Nazioni e Test Match, abbiamo l’opportunità di conoscere molto bene. Nell’attuale classifica mondiale, poi, l’Irlanda è al quinto posto, il Sud Africa è al primo, da campioni del Mondo, mentre noi siamo al settimo. Parliamo dunque di tre delle migliori otto nello stesso raggruppamento, il più duro della competizione. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare una squadra in grado di giocare il suo miglior rugby di sempre nel 2023”.
Girone C: Galles, Australia, Fiji, Europa 1, Vincitrice torneo di ripescaggio
Per la terza volta consecutiva, queste tre compagini si affronteranno nella fase a gruppi. Un deja-vu che non è passato inosservato, e ha scatenato anche l’ilarità del web, con una serie di immagini ironiche a sottolineare una cosa che, in effetti, non è il massimo per lo spettacolo e l’attrattiva. Ad ogni modo, i coach non si sono scomposti, analizzando l’aspetto tecnico, anche se, con il torneo così distante, per più di qualcuno, l’obiettivo primario è ben più a breve termine.
Wayne Pivac, Galles: “È un gruppo simile a quello visto nelle ultime due occasioni iridate, ma ovviamente si svilupperà in un altro paese. Non vedo l’ora, ho grandissima carica per affrontare queste sfide. Ho una certa affinità con le Fiji, avendo allenato lì nel 2007. Con l’Australia di Dave Rennie, invece, sarà sicuramente una grandissima sfida. Alun Wyn Jones presente da capitano nel 2023? Se c’è qualcuno che può riuscirci, a 38 anni, è proprio lui”.
Dave Rennie, Australia: “Non esiste un girone facile in questo Mondiale. Se si guarda alle tre squadre del nostro raggruppamento, si tratta di squadre veramente toste da affrontare. Tuttavia, siamo ancora a tre anni di distanza dalla manifestazione iridata: le nostre squadre cambieranno molto, ci saranno diversi nuovi giovani talenti emergenti che entreranno nei team, che penso così ne trarranno benefici, diventando ancora migliori. Ad ogni modo, deve passare ancora così tanta acqua sotto ai ponti, da oggi al Mondiale, che il nostro obiettivo, per ora, è quello di fare un grande 2021”
Vern Cotter, Fiji: “Saremo verosimilmente la squadra di mezzo del girone, motivo per cui dovremo porre grandissima attenzione verso tutti quanti, sia contro quelli sulla carta migliori, che con quelli sulla carta più dietro. Avremo un gruppo fresco, rinnovato, con un nuovo capitano. Non vediamo l’ora di affrontare questa esperienza, magari traendo spunto anche dalle nostre grandi partite del passato”.
Gruppo D: Inghilterra, Giappone, Argentina, Oceania 1, America 2
Sulla carta, il raggruppamento D è quello in cui la favorita al primo posto appare maggiormente delineata: gli inglesi partono in pole position, con tutte le altre, comprese Argentina e Giappone, che guardando da lontano.
Eddie Jones, capo allenatore dell’Inghilterra, squadra nettamente favorita della pool, ha affrontato il tema del sorteggio con una lunga analisi a 360 gradi, in cui è tornato anche sul rapporto con il Giappone – che si giocherà un posto al sole dei quarti con i Pumas -, dove si è tolto una delle soddisfazioni più pazzesche della carriera.
Ledesma: “In ogni Coppa del Mondo c’è sempre meno margine con le Nazioni Emergenti. Samoa e Tonga hanno una grande qualità di giocatori. Per quanto ci riguarda, avere giocatori in Europa renderà la nostra preparazione molto simile a quella di una decade fa, con tanti atleti cresciuti lontani dall’Argentina. Oggi. però, si tratta sicuramente di un qualcosa di molto più complicato, molto più impegnativo (gestire i ragazzi, lontani dal Sudamerica, ndr). Sicuramente ce ne renderemo conto in prima persona già il prossimo anno, di cosa significhi avere un nucleo così importante di Pumas fuori patria”.
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