L’ex giocatore degli All Blacks sta provando a immaginare la sua vita dopo il termine della carriera
“Vorrei lavorare con lo Stade Toulosain anche in futuro: stando a contatto con i nuovi giocatori trasmettendogli la mia passione, le mie conoscenze e tutto quello che ho imparato”, parole e musica di Jerome Kaino che, intervistato da lerugbynistere.fr, ha fatto un po’ il punto della situazione rispetto alla parte conclusiva della sua carriera agonistica e non solo.
Jerome Kaino: “Sono pronto a ritirarmi”.
A fine stagione l’ex avanti degli All Blacks, con cui ha vanta 81 caps e due titoli del mondo (di cui si parlerà fra qualche riga, ndr), lascerà l’attività agonistica: “Ho capito che la giovinezza e la freschezza di qualche anno fa non tornerà più, anche se mi diverto ancora tanto a giocare a rugby. Sono pronto a ritirarmi”.
“Più si va avanti più la difficoltà reale è quella di recuperare dagli infortuni. Non è facile tenere questo livello: sento di poter dare tutto ancora in questa stagione spingendo al massimo, ma poi arriverà il momento di lasciare spazio ai più giovani”.
Jerome Kaino: i ricordi con gli All Blacks
Il debutto nel 2006 a Hamilton contro l’Irlanda, in un Test Match estivo, l’ultimo caps nel 2017 contro i British & Irish Lions a Auckland, nella terza “pazza” partita della serie contro la selezione britannica, conclusasi in pareggio: in mezzo tante battaglie e tante vittorie con la maglia della Nuova Zelanda addosso.
Ovviamente non potevano mancare due focus dedicati alle vittorie iridate che Kaino ha ottenuto insieme ai suoi compagni.
Sulla vittoria del 2011, in casa contro la Francia: “E’ stata la partita più intensa e complicata che io abbia mai giocato. Avevamo addosso una pressione terribile e la Francia, che era la nostra avversaria, aveva un modo di giocare che ci metteva molto in difficoltà. E stata una sfida dove sarebbe potuto succedere di tutto, per fortuna è andata bene a noi (match conclusosi sull’8-7 per gli All Blacks, ndr)”.
Sul bis del 2015 in Inghilterra: “Li c’era molta meno pressione, avevamo già vinto un titolo rompendo il digiuno che risaliva al 1987. In quella manifestazione abbiamo rasentato la perfezione”.
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