Il DS dei Leoni ha fatto il punto degli ultimi 12 mesi sul ‘Gazzettino’, lanciando uno sguardo al futuro
Nella sua ormai decennale storia celtica, iniziata nel settembre del 2010 con il successo casalingo sugli Scarlets, solamente in due occasioni il Benetton Rugby aveva scollinato la settima partita di campionato senza essere riuscito ad archiviare un successo. Capitò negli anni difficili di metà decade – quelli precedenti al nuovo gagliardo ciclo lanciato con la guida di Kieran Crowley -, nel 2014/2015, quando la prima gioia arrivò alla 11esima giornata contro le Zebre (all’ottavo pareggiarono con Leinster), e nel ’15/’16 quando i leoni dovettero attendere addirittura il 14esimo turno per ottenere una vittoria, contro i Cardiff Blues.
Se a un finale complicato – tra assenze, infortuni ed il rendimento deludente di alcuni senatori chiamati a far la differenza nella finestra internazionale – aggiungiamo una prima parte di anno solare 2020 non certo tra le più brillanti degli ultimi anni, con i primi due mesi, tra gennaio ed inizio marzo, già piuttosto altalenanti, il quadro complessivo degli ultimi 365 giorni appare come negativo, rispetto a quelle che erano le aspettative (più che lecite, per quanto mostrato nell’ultimo triennio e per il mercato interessante dell’ultima estate pre covid) a fine 2019. Una posizione condivisa da Antonio Pavanello, direttore sportivo dei Leoni, che in una lunga intervista a ‘Il Gazzettino’ ha fatto il suo punto della situazione.
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“A essere onesti, credo che nessuno a gennaio si sarebbe aspettato 12 mesi così, un anno terribile e nel quale il Covid ha condizionato tutto e tutti, un anno anche molto difficile da gestire, sia a livello sanitario che sportivo. Non possiamo lasciare spazio a tante interpretazioni, a livello sportivo è stato un anno negativo. Al di là delle sconfitte che abbiamo subìto, dobbiamo anche renderci conto che indubbiamente avremmo potuto potuto fare di più”, ha spiegato, senza giri di parole, il dirigente rodigino.
Si può invertire la rotta nonostante il Pro12/14 paia segnato irrimediabilmente?
Pavanello, che nelle scorse settimane, in una lunga intervista su OnRugby aveva tratteggiato valori e linee guida del club, questo momento non facile e per il futuro prossimo, aveva spiegato come, alla luce della situazione in campionato, seppur il Pro14 sia comunque un torneo da onorare settimana dopo settimana con il massimo impegno, la Challenge Cup, con un formato particolare e totalmente nuovo, rappresentava un’occasione di riscatto, una competizione in cui provare a levarsi delle soddisfazioni importanti e dare valore anche in termini di obiettivi a lungo termine alla stagione agonistica. Un appiglio, dunque, per costruire momentum, ed affacciarsi al 2021 con nuove energie ed uno spirito positivo.
La prima sfida nella coppa cadetta ha dato risposte importanti. “A Parigi abbiamo vinto una partita importante e soprattutto significativa, che speriamo possa determinare una svolta della nostra stagione. In quell’occasione abbiamo finalmente raccolto quanto seminato. Non dobbiamo comunque dimenticare anche altre prestazioni, contro Ulster e Leinster nelle prime due giornate di Pro14”, ha concluso l’ex seconda linea azzurra, al Gazzettino, confidando come – nonostante le difficoltà, tra covid e assenti internazionali (con il Sei Nazioni alle porte), che non mancheranno anche a breve – i leoni, ripartendo proprio da quanto fatto vedere nella capitale francese, inizino il nuovo anno – storico, tra rainbow cup e Pro16 – con la giusta attitudine, e conseguentemente risultati più benevoli.
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