La UAR ha deciso cosa toccherà nel prossimo futuro ai giocatori coinvolti nel caso dei tweet di stampo razzista
Al termine di un’indagine durata quattro settimane, la federazione Argentina ha deciso la linea da adottare riguardo al caso dei tweet di stampo razzista di suoi tre giocatori, cioè Pablo Matera, Guido Petti e Santiago Socino. Un terremoto esploso pochi giorni dopo la penultima gara del Tri Nations 2020 contro gli All Blacks, prima della quale i Pumas non avrebbero onorato a dovere (secondo la stampa e i tifosi sudamericani) Diego Maradona, scomparso qualche giorno prima.
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La UAR ha raccolto le testimonianze dei giocatori, di allenatori e di testimoni definiti “chiave” nel caso, arrivando alla conclusione che vista la lontananza dei fatti contestati nel tempo scatta una sorta di prescrizione, ma sono state prese delle misure definite riparatrici. Innanzitutto quindi la federazione Argentina ha sottolineato la sua lunga storia nella battaglia contro l’odio razziale, quindi ha stabilito che i tre colpevoli Matera, Petti e Socino dovranno:
– partecipare a un corso di sei ore (divise in tre giorni) che avrà due obiettivi. Prendere coscienza di dove nascono i pregiudizi di stampo razziale, e prepararli a un programma chiamato Rugby 2030 “Stereotipi e pregiudizi discriminatori” per la formazione di una nuova cultura
– registrare un video con contenuti educativi che sarà usato come risorsa nella formazione futura
– trascorrere due giorni con altri giocatori per condividere le proprie esperienze
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Il consiglio UAR ha anche momentaneamente tolto il capitanato della Nazionale a Pablo Matera, che potrà riaverlo solo dopo aver completato questi passaggi. Inoltre per il futuro viene considerata positivamente qualsiasi altra azione riparatrice che i tre giocatori porteranno a termine.
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