Cosa ci ha detto il primo derby di Pro14

Come le Zebre hanno portato a casa la loro seconda vittoria consecutiva a Monigo

Zebre Benetton primo derby pro14 2021

Le Zebre si sono aggiudicate il primo derby di Pro14 – ph. Ettore Griffoni

Le Zebre hanno meritatamente battuto il Benetton a Treviso, per la seconda volta consecutiva. Superando i Leoni per 24-15, la franchigia ducale si è affermata per il momento come la migliore delle due squadre: tre vittorie in stagione contro una e la conquista dello scontro diretto valgono la provvisoria egemonia nella gerarchia dello Stivale.

La vittoria è arrivata grazie alla superiorità del pacchetto degli avanti delle Zebre su quello avversario, dominato per larghi tratti della partita soprattutto in tre ambiti: il decisivo drive da rimessa laterale, il punto d’incontro a terra e lo scontro fisico.

Dalla maul offensiva delle Zebre sono nate le due mete che hanno consentito agli ospiti di prendere il largo nella prima parte di partita, approfittando della momentanea inferiorità numerica del Benetton, causa cartellino giallo a Giovanni Pettinelli.

Tantissimi i palloni persi dal Benetton in ruck. In una gara che è stata generalmente indisciplinata, con continui cambi di possesso, la prestazione in questo frangente del pack zebrato unita ai tanti errori gestuali dei padroni di casa hanno fatto sì che i biancoverdi rimanessero a corto di possessi efficaci (nonostante il 63% di possesso e il 70% di territorio nel match) per provare a invertire l’inerzia della partita dopo essere andati sotto di 12 punti.

Quando poi il possesso veniva mantenuto, è lì che le Zebre hanno fatto la differenza con una partita di grande carattere e abnegazione in difesa, rendendo spesso inefficaci le cariche avversarie. La formazione di Michael Bradley offre da inizio anno sequenze difensive di ottimo livello, ma in questa occasione è stata la capacità di ripetere questo sforzo senza distrazione a fare la differenza. Sugli scudi Jimmy Tuivaiti con 21 placcaggi, ma la prestazione difensiva di tutti gli avanti è stata di alto livello.

In generale, la partita ha offerto un primo tempo non particolarmente spettacolare, spezzettato e infarcito di errori. Il campo pesante per le piogge della settimana e il generale atteggiamento conservativo delle due squadre, dovuto in parte proprio alle attese di un meteo negativo durante l’incontro, hanno fatto sì che i primi 40 minuti fossero deludenti.

Con il passare dei minuti, però, le cose si sono fatte progressivamente più interessanti, e l’ultimo quarto di partita ha lasciato i tifosi neutrali generalmente soddisfatti dello spettacolo visto. Al 44′ la meta di Braley, anche questa in superiorità numerica, ha riacceso le speranze biancoverdi, ma è stato il calcio del minuto 59 ad opera di Antonio Rizzi, subentrato poco prima a Carlo Canna, a consentire alla partita di diventare più divertente: trovatosi a -8 con 20 minuti da giocare, il Benetton si è trovato costretto ad alzare il ritmo e a giocare un rugby più spregiudicato nel tentativo di ribaltare le sorti dell’incontro.

Decisivi in questa accelerata sono stati gli ingressi dalla panchina: Paolo Garbisi ha preso le redini del gioco imprimendo una qualità diversa all’attacco dei Leoni, coadiuvato da una squadra che ha preso ad avanzare in maniera continuativa.

La difesa delle Zebre ha generalmente retto il colpo, ma ha ceduto su una bella azione avversaria, complice un errore difensivo di Joshua Renton, subito esposto da Jayden Hayward. Il mediano di mischia rimane stretto su una difesa in parità numerica per raddoppiare su Nacho Brex e regala a Monty Ioane il corridoio necessario per segnare la meta che, a 9 dal termine, ha riaperto l’incontro.

E’ proprio nei minuti finali che le Zebre meritano ulteriore plauso: laddove la squadra si sarebbe in altre occasioni sciolta sotto il peso della pressione avversaria, oggi torna a ruggire prontamente anche grazie a una panchina di qualità dalla quale entrano Manfredi, Bello, Meyer e un Rizzi capace di mantenere la freddezza dalla piazzola per segnare gli ultimi 6 punti, lasciando così il Benetton a mani vuote in casa propria.

Anche sotto l’aspetto mentale, quindi, Zebre superiori al Benetton: i ducali hanno dimostrato maggiore entusiasmo e fame, più lucidità e hanno aggredito la partita in senso positivo, laddove fra i biancoverdi si sono intravisti piccoli tentativi di rendere la partita più sporca con qualche provocazione fisica nei meandri della partita. Una mano in faccia a Canna, una pulizia su un giocatore già a terra, lo spintone di Traoré nel finale: niente di oltre le righe, ma il segno di una volontà intimidatoria instradata in maniera inefficace.

Il prossimo fine settimana partita di ritorno al Lanfranchi: sarebbe ancora più interessante di questo primo derby di Pro14 se il Benetton riuscisse a recuperare alcuni giocatori, specie nel pack. Se è vero che la prestazione dei Leoni è stata insufficiente, la principale attenuante è rappresentata dalle numerose assenze. In fin dei conti, senza sminuire i meriti degli ospiti, il primo derby ha certificato la superiorità della miglior formazione delle Zebre su un Benetton un po’ rattoppato.

Ciononostante, fra le prestazioni individuali c’è da sottolineare la superiorità dimostrata dalle seconde linee zebrate sulla coppia titolare della nazionale: David Sisi è stato premiato come man of the match, ma anche Leonard Krumov ha dato un grande contributo, mettendo in ombra Niccolò Cannone e Marco Lazzaroni.

Se per le Zebre poter contare su sei prime linee di quella qualità è un lusso, Simone Ferrari è stato uno dei migliori fra i suoi. Pregevoli le performances dei due numeri 7: Maxime Mbanda ha confermato di essere in un momento di forma ottimo, sull’onda delle ultime uscite in Azzurro; dall’altra parte Manuel Zuliani ha sfruttato al meglio i suoi primi 80 minuti filati, con una partita solida dove ha messo in mostra le proprie abilità da jackler e da ball carrier.

Lorenzo Calamai

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