C’è anche questa tra le nuove norme approvate nel campionato inglese, che vuole evitare di dover cancellare troppe partite
La Premiership, il massimo campionato di rugby inglese, ha implementato questa settimana alcune nuove regole nel disperato tentativo di impedire la diffusione del coronavirus, che ha fino ad oggi impedito lo svolgimento di 5 gare di campionato.
Il torneo, a differenza del Top 14 ma anche del nostro Top10, non prevede la possibilità di rinviare e recuperare le partite che non si possono giocare a causa di giocatori risultati positivi: non c’è abbastanza spazio nel calendario per poterlo fare.
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Per questo gli organizzatori sono determinati a tenere il numero di match cancellati il più basso possibile, sperando di poter così influenzare il meno possibile l’integrità della competizione.
Ecco perché dal prossimo turno di Premiership niente esultanze: i giocatori non potranno più gioire per una marcatura in gruppo dopo una marcatura, stringersi la mano a fine partita o dedicarsi al classico bagno nel ghiaccio per recuperare dai traumi subiti.
Il nuovo protocollo comprende anche alcuni accorgimenti per gli allenamenti: le riunioni di squadra dovranno essere all’aperto o svolte virtualmente, e il tempo che gli atleti passano presso gli impianti del club diminuito il più possibile.
Oltre alle partite, dovranno essere costantemente filmati anche il riscaldamento e gli allenamenti, in modo che nell’eventualità di un focolaio si possa immediatamente stabilire quali siano stati i contatti diretti dei positivi.
Un ennesimo giro di vite, insomma, affinché il gioco possa andare avanti nonostante i mille ostacoli posti dalla pandemia.
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