Pulizia oltre i limiti del regolamento e sanzione inevitabile, ma il trequarti degli Scarlets non l’ha presa bene
Non è un periodo semplice per Liam Williams, tra campo e dintorni, tra infortuni, prestazioni non indimenticabili e piccole, ma fastidiose situazioni ai margini del gioco.
A sei mesi dal tour dei Lions, le sue performance sul rettangolo verde in autunno – interrotte peraltro dal problema alla caviglia patito nella sfida di inizio dicembre contro l’Italia -, a livello internazionale, sono parse, almeno al momento, al di sotto del par per poter essere preso in considerazione nelle gerarchie di Gatland per il tour estivo dei Lions.
Per il fuoriclasse ex Saracens – comunque ancora in corsa, per un posto nella rosa dei Tourists – il derby di ieri contro i Blues, al suo ritorno dal 1′, poteva così rappresentare una prima grande chance per rimettersi in moto al meglio, anche in ottica Sei Nazioni con il Galles, ma per lui è durato solamente 37′: pulizia (era già finito al centro delle critiche per una situazione non del tutto dissimile – anche se in quel caso non prese direttamente la testa del rivale – contro gli azzurri, per un intervento su Carlo Canna) oltre il regolamento – colpita la testa del terza linea rivale Shane Lewis-Hughes -, ed inevitabile cartellino rosso estrattogli in faccia dall’arbitro Craig Evans, dopo consulto con il TMO.
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— John Morgan™ ? (@Jay_P_M) January 9, 2021
Uscendo dal campo, dopo la sanzione, tuttavia, Liam Williams ha aggravato la sua situazione disciplinare, con un commento sibillino e poco accomodante sull’operato dell’arbitro in quella situazione. “Vogliamo giocare a touch rugby, o cosa?”, ha esclamato, intercettato dal microfono di Evans, scatenando la polemica sui social, con diversi appassionati ovali che hanno stigmatizzato il suo atteggiamento, ritenuto da molti come un modo di porsi “deludente per lo spirito del gioco”, ancor più per il suo status di stella mondiale.
Non è stato peraltro l’unico atteggiamento, declinato in esclamazioni piuttosto pepate, da parte di un Lions britannico verso un direttore di gara, visto che, nel corso della sfida di alta classifica Premiership tra Bristol ed Exeter, il pilone della nazionale inglese Kyle Sinckler, si è rivolto all’arbitro Dickson, dopo una decisione riguardante un suo placcaggio irregolare, con toni inusuali e border line, su un campo da rugby, e non solo.
“Are you fucking serious?”, l’esternazione del numero 3 dei Bears, che non gli è costata un cartellino, generando tuttavia un altro dibattito infuocato, sempre a mezzo social, sulla pertinenza di frasi ed atteggiamenti di questo tipo, quantomeno sopra le righe, al cospetto di un fischietto, con la maggioranza di chi si è espresso piuttosto dura rispetto a derive di questo genere.
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