Il pilone argentino classe 1999, che ha anche passaporto italiano, ha firmato un lungo contratto dopo 4 mesi a Treviso
E’ arrivato a settembre con un contratto di 10 mesi, fino alla fine della stagione 2020/2021. Ora Thomas Gallo, pilone argentino classe 1999, ha accettato l’offerta di rinnovo del Benetton per 3 anni, fino a giugno 2024. Lo riportano i media argentini, con Rugby Tucumano primo a dare la notizia.
Nonostante l’impiego modesto del giocatore, che ha finora disputato appena 86 minuti suddivisi in tre spezzoni di partita anche a causa di qualche acciacco fisico, la dirigenza della franchigia veneta di Pro14 ha deciso di puntare sul giovane sudamericano, che detiene anche il passaporto italiano, come certezza per il futuro.
Gallo è rimasto negli occhi di molti dopo la sua ormai celebre meta con la maglia dell’Argentina under 20 ai mondiali di categoria del 2019, contro la Francia. Cresciuto nell’Universitario de Tucuman, regione di provenienza di tanti talenti di prima linea argentini, avrebbe dovuto giocare la prima stagione della Super Liga Americana nel 2020 con la squadra paraguaiana dell’Olimpia Lions, ma l’ingaggio saltò all’ultimo momento.
La prima edizione della SLAR saltò poi definitivamente a causa dell’insorgere della pandemia, e il giocatore rischiava di non avere una squadra in cui giocare per tutto il 2020, almeno finché il Benetton Rugby non ha bussato alla sua porta, reclutandolo lo scorso settembre.
Al portale Rugby Tucumano Gallo, conosciuto col soprannome di Moneda in Argentina, ha raccontato com’è andata: “Ho firmato il rinnovo senza dubitare. Sono felice, molto felice.”
“Qui sto molto bene: quando sono arrivato ho fatto 15 giorni di quarantena e poi un mese di preparazione fisica per mettermi in forma. Mi ha sorpreso molto il livello della mischia chiusa. Molto competitiva, molto dura, è una mischia che dura svariati secondo, niente a che vedere con ciò che facciamo in Argentina. Mi sono dovuto adattare, non senza fatica, ma credo di star migliorando.”
E poi la vita quotidiana: “Con Joaquin Riera è come mio padre, qui. Mi aiuta, come tutti gli altri argentini. Mi porta al supermercato, mi accompagna dal dentista…”
“La lingua non è difficile, ma nemmeno così facile. E’ simile allo spagnolo e con il tempo sto imparando. Adesso incomincio a prendere lezioni con una insegnante di italiano per apprenderlo meglio, ma la verità è che già lo capisco a sufficienza.”
Il tempo per affinare la pronuncia, a questo punto, non mancherà.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.