Oltralpe manca ancora il via libera dal governo per i match contro le formazioni britanniche: facciamo il punto
La situazione dello sport francese è ancora abbastanza intricata a livello di protocolli sanitari, e questo non può non avere effetto sull’imminente Sei Nazioni, per il quale già nelle scorse settimane era stato dichiaratamente annunciato come servissero delle deroghe speciali. Dopo il caos-Coppe Europee, il timore è legato alla trasferte dei Bleus a Londra e Dublino, così come l’arrivo di Scozia e Galles a Parigi, mentre la ministra dello sport Marcineau si era dichiarata più tranquilla relativamente all’Italia, annunciando come “L’unica partita certa a oggi per la Francia è la sfida di Roma”.
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La situazione non è certo semplicissima, perché dalla scorsa domenica chiunque entri in Francia è obbligato a presentare un test negativo fatto nelle ultime 72 ore e si impegna a isolarsi in quarantena per una settimana. Ovviamente questo, senza deroghe, renderebbe impossibile lo svolgimento del Sei Nazioni, il governo lo sa ed è stato annunciato che in settimana si prenderanno dei provvedimenti a riguardo.
La Nazionale francese da lunedì è impegnata a Nizza nel raduno di preparazione, e la Marcineau si è detta soddisfatta dei protocolli che utilizzano i Bleus, ma ha chiesto maggiori garanzie sui meccanismi di sicurezza generali del torneo, per evitare che una delle cinque partite in programma abbia come lascito dei nuovi focolai sul territorio. Il Board del Sei Nazioni si sta aggiornando con grande frequenza col governo francese, ma ancora non c’è stato l’annuncio ufficiale di un “via libera”: il grosso timore è legato alla famosa “variante inglese”, che sta dilagando oltremanica e che dunque va arginata. Inoltre, stando a quanto riporta l’Equipe, tutto dipenderà dall’evoluzione della situazione in Francia nei prossimi giorni. La fonte è ministeriale, dunque sicuramente di grande affidabilità.
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