Il trequarti inglese ha parlato delle ultime stagioni trascorse a Parma: “Sono molto contento di essere qui, un’esperienza che fa bene”
In una lunga intervista rilasciata al sito del Pro14 Jamie Elliott ha raccontato la sua esperienza in Italia, dove gioca dal 2018 con la franchigia ducale. Tutto questo in una situazione estremamente particolare come quella che da ormai un anno tutta Europa sta vivendo con la pandemia, e per Elliott la distanza da casa. Il trequarti inglese ha detto: “Come sempre quando vai in un paese diverso dal tuo impari cose nuove, ma senza mai dimenticare che il motivo della tua presenza è quello di essere performante su un campo da rugby. Con le Zebre mi sto trovando molto bene e sento di crescere, per quello ho voluto restare qui”. Jamie ha disputato una signora carriera in Inghilterra, con otto stagioni a Northampton, oltre 100 presenze e ben 33 mete, prima che un infortunio ne rallentasse il cammino. Dopo aver disputato qualche mese a Bedford nel 2018, ha raccontato com’è nata l’idea di passare alle Zebre: “David Sisi mi ha contattato dicendo se mi andasse di venire a Parma, le Zebre avevano qualche infortunio al momento, ed entrambi avevamo bisogno a vicenda uno dell’altro. Mi sono sicuramente divertito sia a Northampton che a Bedford, ma ho voluto provare a cambiare tutto venendo in Italia”.
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Come sempre però in queste situazioni ci vuole un periodo di adattamento, ed Elliott ha detto come dopo i primi mesi al termine della stagione 2018/19 si sia sentito completamente integrato nel sistema Zebre: “C’è un bel gruppo straniero, ben integrato con tutti i giocatori italiani. Ricordo che al mio arrivo Michael Bradley mi portò fuori per farmi conoscere Parma, i suoi ristoranti e anche come non prendere delle multe! Una volta sistemate tutte le questioni amministrative mi sono sentito davvero parte delle Zebre”.
La seconda parte della scorsa stagione, come tutti sanno, è stata però bloccata perché funestata dalla situazione sanitaria, ed Elliott ha detto: “Peccato perché stavamo iniziando a mettere insieme risultati interessanti. Ricordo che quando è stato annunciato il lockdown io ero in Inghilterra perché avevamo una settimana libera, e allora sono rimasto in quei mesi a Bedford con la mia famiglia. Sicuramente questo mi ha aiutato”. In tutto questo ha ringraziato la dirigenza delle Zebre, che gli ha permesso di rimanere oltre manica.
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Adesso che è arrivato alla sua terza stagione con la franchigia ducale, il trequarti è convinto del fatto che la squadra abbia ottime potenzialità, e che la scelta di venire in Italia sia stata importante per lui: “Penso che un’esperienza del genere possa anche migliorarti come persona. Ti metti in gioco, sei fuori dalla tua comfort zone, giochi in un campionato diverso che magari prima non conoscevi, insomma ti obbliga a darti davvero da fare”.
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